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L’eliminazione dell’Italia nei playoff mondiali sta facendo discutere tutto il Paese. A dire la sua oggi è stato anche Paolo Bargiggia. Ecco le sue parole a Notizie.com: “Mi stupirei se Mancini rimanesse perché andrebbe incontro ad un altro massacro. Non ci sono segnali che lui possa avere garanzie e che abbia la possibilità di cambiare qualcosa. Non ci sono cambiamenti tali che possano mettere in condizioni la Nazionale di fare meglio. Credo che abbia toccato con mano la solitudine di fare il commissario tecnico. Non ha un dirigente con cui raffrontarsi e i club non lo aiutano“.
Sui nomi circolati come eventuali sostituti sulla panchina, in caso di addio di Mancini, si è espresso così: “Io inorridisco, sportivamente parlando, all’idea che possa tornare Lippi in qualsiasi ruolo o addirittura un Ranieri. Secondo me c’è bisogno di coraggio e quindi bisogna puntare sui giovani. Io direi De Zerbi. Andrei su questo tipo di allenatori che hanno coraggio e visione, come anche Italiano, oppure farei un’accoppiata con Pirlo e De Rossi. Anche se secondo me qualsiasi con qualsiasi allenatore ci sarà, se non si cambiaranno le fondamenta del calcio italiano, i risultati resteranno gli stessi. Conte? Il budget rende molto difficile per il suo ritorno. Ma è stato l’unico che ha dato intensità alla squadra“.
Sulla partita contro la Macedonia del Nord: “Mancini è caduto in questo debito di riconoscenza che hanno tutti gli allenatori, come anche Lippi dopo il Mondiale del 2006. Non ha avuto la lucidità di vedere in questi mesi che purtroppo alcuni giocatori non erano in forma. Penso soprattutto a Insigne e Jorginho. Ha lasciato fuori Zaniolo, Tonali è entrato dopo. Lo stesso Immobile titolare è un debito di riconoscenza di Mancini, ma è stato imbarazzante. Berardi? Noi in Italia diciamo che è un campione, ma a livello internazionale non ha presenze“.