Ballack su De Ligt: "Non è ancora un giocatore Mondiale, starei attento" - JuveNews.eu

Ballack su De Ligt: “Non è ancora un giocatore Mondiale, starei attento”

Matthijs de Ligt
L'ex calciatore tedesco ha detto la sua sulle parole che il difensore appena passato al Bayern Monaco ha riservato per la sua ex squadra, la Juventus

Hanno atto rumore le parole rilasciate dal difensore olandese Matthijs de Ligt, passato dalla Juventus al Bayern Monaco nelle scorse settimane. Il giocatore aveva “accusato” la Juventus e lo stile di gioco dei bianconeri, oltre a parlare dei tre allenatori cambiati in altrettanti anni, che non hanno aiutato, a sua detta, la sua crescita. Dopo le sue parole però, alcuni ex giocatori ora commentatori televisivi, hanno parlato delle parole del giocatore.

Queste le parole dell’ex attaccante tedesco Ballack: “La sua avventura alla Juventus non è stata senza polemiche. In termini di prestazioni, non è ancora un giocatore top mondiale. Io starei attento , a cui fanno eco quelle di Sandro Wagner: “Ha senso prendere De Ligt per 70 milioni di euro se prima avevi Niklas Süle? La valutazione non è stata positiva quando l’ho chiesto ai miei amici di serie A. Nessuno era triste. A quanto pare non ha giocato bene alla Juve. Penso che a Torino quasi nessuno pianga per De Ligt, anche se da fuori è difficile capire perché non sia andata così bene lì”.

Queste le dichiarazioni che aveva rilasciato il giocatore: Scelsi di andare alla Juve con l’idea di giocare un calcio più offensivo perché l’allenatore era Sarri: ha una grande reputazione per ciò che ha fatto con Napoli e Chelsea e pensavo di trovare uno stile più simile all’Ajax. Purtroppo dopo un anno è andato via. Penso di stare meglio sul centro-destra, mi sento più a mio agio. All’inizio alla Juve è stato difficile giocare a sinistra, poi a metà stagione io e Bonucci ci siamo invertiti. Eravamo una buona coppia, abbiamo vinto lo scudetto. Nel secondo e terzo anno poi sono tornato a giocare spesso a sinistra. Non è che non ci volessi giocare, sia chiaro, ma sapevo di essere più sicuro giocando a destra. È stato comunque importante per il mio sviluppo. All’Ajax pressavo molto forte, prendevo rischi. Alla Juve era diverso. Giocavo più all’indietro, un modo di difendere diverso. Il ritmo in generale in Italia è più lento, quindi si può stare più dietro. E visto quanto ha vinto la Juve in Italia, penso sia il modo giusto”.

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