Roberto Baggio, ex calciatore, ha detto la sua in un’intervista a Sportweek. Ecco le sue parole sulla Juve: “Difficile capirlo adesso. Tutti hanno cambiato qualcosa e le milanesi in particolare hanno cambiato tanto e hanno provato a rinforzarsi, ma hanno bisogno di tempo per trovare la quadra. Il Napoli vorrà confermarsi e la Juve proverà a riscattarsi con il vantaggio di poter puntare tutto sul campionato. Sarà importante vedere come partono. Lo scorso anno il Napoli è partito bene e poi ha continuato in fiducia.
Provo invidia per chi può ancora giocare a calcio. A me piaceva proprio tanto. Ogni tanto mi capita di pensare alla gioia che mi dava il fare certe cose con la palla. Ma anche la fatica degli allenamenti, quella fatica che ti fa star bene… Quella sensazione di appagamento per avere lavorato con impegno. Ho chiuso definitivamente dopo la partita a Roma per Papa Francesco, nel 2014. C’era anche Maradona e volevo far bella figura. Per tre mesi sono andato a Bologna, tre volte alla settimana, per giocare almeno un tempo. Nell’ultimo giorno di allenamento ho pensato bene di tirare cinque punizioni. Alla terza mi sono strappato. Sono andato a Roma che non camminavo, ma ho giocato comunque un tempo perché mi ero preso un impegno. Ho dovuto dire: mai più.
La stima degli avversari? Non posso nascondere che mi faccia piacere. Credo di avere avuto un po’ di talento, ma penso di essere stato apprezzato perché ci ho lavorato su tanto e perché mi sono comportato sempre con lealtà e serietà con tutti. C’è un episodio che ha raccontato mio figlio più piccolo che mi ha commosso. Eravamo insieme alla partita di addio di Andrea Pirlo e mio figlio si è avvicinato a uno di loro per chiedere un autografo e superando la timidezza gli ha detto: “sono Leonardo Baggio, mio papà ha giocato con te…”. E lui, con il suo sorriso unico gli ha risposto: “No… Sono io che ho avuto il privilegio di giocare con tuo papà!”.