Cesare Di Cintio, avvocato, ha rilasciato delle dichiarazioni a Tuttosport. Ecco le sue parole: “Juve? È stata una decisione che ha fatto molto discutere per l’entità della penalizzazione inflitta. Devo ammettere che il verdetto mi ha colpito molto. In particolare, la revocazione, perché c’erano pochi precedenti e la giurisprudenza era contraria. Sull’aggravio della pena, seppur non sia frequente, nel caso in esame il Collegio giudicante ha dovuto decidere con un panorama probatorio molto più completo e quindi non era da escludere come ipotesi.
L’art. 4 comma 1 del Codice di Giustizia Sportiva FIGC è una norma di chiusura del sistema disciplinare, nella quale possono ricadere le condotte contrarie ai principi della “Lealtà, della correttezza e della probità”, che sembra (in assenza di motivazione possiamo far solo delle congetture) essere stato applicato in combinato disposto con l’art 31 comma 1 CGS FIGC.
Ciò significa che la sanzione a carico della Juventus è stata possibile poiché è stata sostenuta e accolta la tesi di una condotta non osservante delle disposizioni normative federali da parte del club bianconero. Manifestatasi, secondo la Corte, attraverso l’uso distorto e metodico dello strumento delle plusvalenze. Rispetto alla precedente decisione penso sia stata determinante la prova del dolo della condotta incriminata avvenuta attraverso le intercettazioni telefoniche dei dirigenti”.