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Una stagione a due facce. Si potrebbe definire così finora quella di Arthur Melo. Il centrocampista brasiliano aveva iniziato l’annata in ritardo, a causa dei postumi dell’intervento chirurgico a cui si era sottoposto in estate. Operazione necessaria per mettersi alle spalle tutti i problemi fisici della stagione precedente. Il suo esordio quindi è avvenuto solo dopo la riabilitazione e la ripresa agonistica. La prima convocazione c’è stata infatti nel derby di andata, lo scorso 2 ottobre. Da quel momento in poi è stato utilizzato da Allegri, ma in modo incostante e poche volte dal primo minuto. Questo perché il mister non lo vedeva molto in cabina di regia e lo riteneva poco adatto a giocare con Locatelli, che in quel momento era in ascesa nelle gerarchie.
Per questo e per il suo ingaggio piuttosto importante, l’ex Barcellona era stato di fatto sul mercato a gennaio e su di lui si era paventato un interesse dell’Arsenal, che poi non si è concretizzato. Rimasto a Torino, sembrava che l’andamento dovesse continuare a essere quello di prima, ma poi qualcosa è cambiato. Se infatti da ottobre a dicembre aveva solo 6 presenze, di cui nessuna da titolare, e ben 8 panchine, nel 2022 c’è stata la svolta. Partiti Bentancur e Kulusevski, si è liberato qualche spazio in più e, dalla partita con la Roma in poi, è stato sempre impiegato, tre volte dal primo minuto. Partite in cui la Juventus ha infilato una serie importante di risultati, tanto da essere la squadra che ha fatto più punti.
E proprio quella incompatibilità con Locatelli è stata smentita. Complici le tante assenze, dovute soprattutto ai vari infortuni, il minutaggio di Arthur è aumentato e i due hanno cominciato a giocare più spesso insieme. Questo è stato possibile anche grazie al nuovo assetto tattico messo a punto dal mister, che ha messo il brasiliano come perno centrale basso, per gestire il palleggio e far partire l’azione con più qualità. Questo ha permesso di spostare l’ex Sassuolo più in avanti, per sfruttare le sue capacità di inserimento e supplire alla mancanza di McKennie, che di quella fase di gioco fa la sua caratteristica principale. Dopo linforyinol ulteriore di Zakaria, il centrocampo è diventato obbligato: Arthur, Locatelli e Rabiot. Risultato con questi tre titolari? Tre partite, tre vittorie.