Massimiliano Allegri, allenatore della Juventus, presenta la semifinale di ritorno di Europa League con il Siviglia ai media in conferenza stampa. Ecco le sue parole: “Noi dobbiamo pensare solo al campo, è una partita da giocare e tutta la squadra ha voglia di raggiungere una finale in un’annata folkloristica. I ragazzi meritano questa finale. Domani ci vorrà personalità e lucidità. Quando sei vinci al traguardo vorresti arrivarci subito ma invece ci vuole calma. Io non sono stato un parafulmine, assieme alla società abbiamo lavorato per arrivare a questo momento. Domani è un’opportunità importante per raggiungere un’altra finale che sarebbe un bel risultato. Vlahovic? Una cosa importante è che la squadra sta bene fisicamente. Abbiamo fatto un secondo tempo in crescendo con la Cremonese. Chi scenderà in campo sarà importante ma sarà determinante chi subentrerà dalla panchina.
Bisogna analizzare quanto fatto quest’anno. Cose negative, poi si sono create opportunità. Abbiamo giovani che hanno giocato molto, hanno dato energia, incoscienza, aiutando i vecchi. Sono stati importanti per alcune cose e per altre. La Juve si ritrova ad avere un patrimonio, una cosa molto importante. Non possiamo costruire tutto in un attimo, bisogna cercare in fondo bene, arrivare in fondo bene, chiudere al meglio, avere un secondo posto da consolidare. A fine stagione valutiamo tutto, ci sono cose da migliorare. Ci sono cose positive. Con lucidità e fermezza, e ora bisogna essere concentrati su quanto c’è da fare. Dubbio in difesa, a centrocampo, e in attacco. Domani vedo. O mattina o pomeriggio, sennò non posso più decidere. La partita si può cambiare a gara in corso, speriamo di indovinare la formazione ma ci sarà bisogno di altre caratteristiche e vedremo come sistemare le cose. Se ce ne sarà bisogno. Spero di no. L’eccitazione è uguale, arrivare a giocare le semifinali è meraviglioso. Speriamo di essere felici, sennò passiamo una serata a Siviglia con una rottura di scatole. Bisogna essere bravi e fortunati. Ma l’emozione di queste partite sono difficili da trovare. Sei in Europa, il traguardo è più vicino. Bisogna essere bravi, così come bisogna essere bravi a rituffarsi in campionato.
Semplice: annata in cui ti svegliati coi punti, poi ne avevi meno, poi te li mettevi. Annata viva. Oltre gli obiettivi, dovevamo pensare ad altre cose. Ci ha fatto bene. Preso tutto come un’opportunità. Siamo nel rush finale, mancano 3 partite e speriamo 2 di Europa League. Vedremo. Come detto sempre, sul campo bisogna fare quello per cui siamo chiamati a fare. Il massimo. Finora siamo secondi, non ce lo può togliere nessuno. In Europa League siamo in semifinale, possiamo arrivare in finale. Se sarà più bravo il Siviglia, faremo i complimenti. La stagione di Fagioli? Il problema, ma non è un problema… La fortuna. 5-6-7 giovani che hanno il 2 davanti, il 2000… Bisogna passare da quei momenti, nei giovani c’è che li trovi e sembrano fuoriclasse, poi passano momenti down e sembrano che non abbiano fatto nulla. A 25-26-27 sarà il massimo della maturazione. Non è cambiato, si spiega Rabiot a 27 anni che ha fatto quel che ha fatto. Gioca partite diverse dall’anno scorso. Bisogna prendere il bello e il brutto. Hai a che fare con ragazzi giovani, è bello. Fagioli magari ha fatto qualche errore, come con il Napoli, poi non l’ha più fatto”.
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