Mancano meno di due mesi al Mondiali in Qatar, e le polemiche intorno alla più controversa competizione per nazionali del mondo non sembrano cessare. Dopo le accuse, delle quali ancora devono rispondere gli organizzatori, di sfruttamento della mano d’opera e di obbligo di leva per la costruzione degli stadi per i cittadini, un altro scandalo sembra stia per colpire il presidente del PSG e fautore della candidatura e successiva assegnazione del Mondiale al Qatar, Nasser Al-Khelaïfi.
Stando a quanto riporta il giornale francese Liberation, il presidente del Paris Saint Germain sarebbe accusato di estorsione nei confronti di un impresario franco-algerino, Tayeb B., che secondo l’indagine sarebbe stato in possesso di una serie di prove che avrebbero inchiodato lo stesso Al-Khelaïfi risguardò un caso di corruzione per l’assegnazione dei Mondiali in Qatar, avvenuta nel 2010. L’inchiesta si focalizzerebbe principalmente sul possesso di una chiavetta usb, che conterrebbe prove schiaccianti di corruzione da parte degli emiri del Qatar per l’assegnazione del Mondiale.
Una grave accusa, alla quale hanno risposto gli avvocati di Al-Khelaifi, Francis Szpiner e Renaud Semerdjian, i quali hanno voluto subito invocare l’innocenza assoluta del loro assistito: “In risposta ai reportage dei media francesi che riguardano delle inchieste in corso contro tre individui per delle attività potenzialmente illegali, confermiamo categoricamente e nel modo più assoluto che queste indagini non hanno nulla a che vedere con Nasser Al-Khelaïfi”.