[fncvideo id=679923 autoplay=true]
La questione della Superlega è tornata prepotentemente alla ribalta. Il presidente della Juventus Andrea Agnelli è intervenuto durante il Business of Football Summit, un evento organizzato dal Financial Times, per discutere del futuro del business calcistico. Nelle ultime ore c’erano state le indiscrezioni sul nuovo progetto di Juventus, Real Madrid e Barcellona e infatti nello stesso evento oggi era arrivata la dura risposta del presidente della Uefa Aleksander Ceferin. Il presidente juventino è stato chiaro: “La Superlega non è fallita. Per me il calcio europeo ha un bisogno disperato di riforme. Su Tebas non accetterò domande. La Uefa sapeva che io come presidente della Juve stavo lavorando a qualcosa di diverso“.
Agnelli poi ha proseguito: “Il progetto è un lavoro collettivo di 12 squadre, non di una persona sola. 12 club hanno firmato un contratto di 120 pagine, che è ancora vincolante per 11 di quelli. Il compromesso non è più un’opzione, c’è bisogno di riforme più profonde. Non penso che un operatore monopolistico sia adatto a guidare un business come il calcio. Penso di non aver sentito la parola Superlega tante volte quante oggi. Pensiamo che la struttura del governo non sia adatta allo scopo. Non penserei ai prodotti alternativi, ma a come è gestito il settore“.
Il presidente bianconero ha parlato anche del futuro della sua squadra in Europa: “Se la Juve giocherà fra 5 anni ancora in Champions League? Posso dire che giocherà nella massima competizione europea, questo sicuramente“. Inoltre Agnelli torna a parlare del verdetto atteso dal Collegio di Garanzia circa il possibile scioglimento della Superlega stessa: “Mi siederò e sosterrò una governance trasparente. Aspetterò che il Consiglio di Giustizia Europeo ci dica se l’attuale organismo sia idoneo allo scopo“. Insomma, la vicenda della Superlega è tutt’altro che finita. Anzi, sembra che questo sia un nuovo inizio della sfida tra club secessionisti e Uefa.