Adani: "La Juve è arrivata al punto che si fa bastare perdere con onore"

Adani: “La Juve è arrivata al punto che si fa bastare perdere con onore”

Daniele Adani
L'ex calciatore ha parlato della prestazione della Juventus nella partita d'esordio della fase a gironi della Champions League, persa contro il PSG

La Juventus ha esordito nella fase a gironi della Champions League perdendo 2-1 contro il PSG. Al Parco dei Principi di Parigi, i bianconeri hanno subito nel primo tempo la doppietta di Mbappè, salvo poi accorciare le distanze nella ripresa con il gol di McKennie. L’ex calciatore Lele Adani ha parlato alla BOBO Tv della partita della squadra di Massimiliano Allegri:“Siamo a un punto in cui non si dice più che vincere è l’unica cosa che conta, ma per coprire o non vedere problemi, o cercare di non affrontarli, ci si fa bastare il perdere con onore. Questo non è rispettoso per la grandezza della Juve. Bisogna fare un’analisi seria e onesta per costruire un percorso. Non si deve far passare per buona una sconfitta contro il PSG che, quando è presuntuoso, si fa bastare due giocate e poi gioca in ciabatte. Non si può dire che il PSG abbia spinto: ha indirizzato subito e poi è stato quasi superficiale”

Adani ha parlato anche delle prestazioni di Napoli e Milan: “La partita del Napoli contro il Liverpool è stata commovente, mi ha entusiasmato. Ha dimostrato che se lavori, connetti il pensiero al coraggio, al protagonismo, non speculi, non trovi finte scuse, non ti piangi addosso e non inventi scorciatoie, puoi battere l’avversario più forte guardandolo negli occhi e tirando fuori il petto e mostrando il tuo calcio migliore. Un calcio che entusiasma la gente, fidelizza il pubblico e rispetta il gioco e alla fine crea spettacolo. Tutto il calcio italiano dovrebbe ringraziare il Napoli”.

De Ketelaere è un gran calciatore, ha un calcio più elevato della media, è un ‘crack’. Anche in una partita che ha fatto male, ci sono due-tre controlli da fenomeno, tecnicamente e di concetto sono magici. Il Milan contro il Salisburgo era molto lungo e largo, non era così ordinato e attento quando doveva difendere”.

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