Oggi, nel Salone d’Onore del Coni, si è svolta la presentazione del codice di “Giustizia Sportiva Figc” a cura dell’avvocato Giancarlo Viglione. Tra gli ospiti Giovanni Malagò, Gabriele Gravina e Andrea Abodi. Inevitabili anche delle domande sulla situazione giudiziaria della Juventus e sulle possibili conseguenze per la società bianconera nei prossimi mesi. Queste le parole del Ministro dello Sport: “Quando si parla di Juventus si tratta di un club che probabilmente non sarà il solo e questo ci permetterà di fare pulizia. Abbiamo bisogno di sapere presto cosa è successo e che vengano assunte decisioni per ridare credibilità al sistema, nel principio dell’equa competizione. Ed è evidente che negli ultimi anni non è stato così”.
Timore di una nuova Calciopoli: “Esprimere un giudizio adesso sarebbe intempestivo. Mi porrei in una condizione che non è quella del Ministro dello Sport e dei Giovani. Ci sono magistratura ordinaria e magistratura sportiva. Devo sentirmi tutelato nella mia funzione e deve sentirsi tutelata l’opinione pubblica. Prendiamo il caso D’Onofrio: riguarda una categoria che io ho sempre rispettato e difeso che è quella degli arbitri. Sono sorpreso che di fronte a fatti come questo nessuno abbia sentito il bisogno di dire sono a disposizione. Dà il senso della responsabilizzazione che va oltre l’aver commesso il fatto, ma riguarda l’averlo compreso”.
Il problema: “Da un lato parliamo di fatti accaduti in un periodo straordinario che ha posto alcuni di fronte alla preoccupazione sul come regolare i rapporti di lavoro, cercando di contenere l’impatto sul momento dal punto di vista finanziario. Io cerco innanzitutto di essere cauto, perché i fatti vanno analizzati, non banalizzati. Dopodiché certi accadimenti non avvengono in modo solitario e le valutazioni faranno comprendere la natura del fenomeno. Ma anche eventuali responsabilità con i due livelli della Giustizia che saranno chiamati a svolgere il loro corso. Il sistema sportivo non ha bisogno solo di tempo, ma anche di tempestività. Lo sappiamo e stiamo affrontando questo problema così come quello delle rateizzazioni. Perché nel caso delle imprese sportive c’è la possibilità di sanzioni che non riguardano altre imprese”.