ESCLUSIVA SCARCHILLI: “Il toro deve avere il coraggio di giocarsi le proprie carte" - JuveNews.eu

ESCLUSIVA SCARCHILLI: “Il toro deve avere il coraggio di giocarsi le proprie carte”

Alessio Scarchilli, ex centrocampista granata, ci ha rilasciato un’esclusiva intervista nella quale abbiamo parlato del prossimo derby della Mole

Alessio Scarchilli, ex centrocampista campione d’europa con l’Under 21 nel 1994 ha giocato tra le altre anche nel Torino dove ha trascorso sei stagioni

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e ci ha cortesemente rilasciato un’esclusiva intervista nella quale abbiamo parlato del prossimo derby della Mole. Ecco cosa ci ha raccontato:

So che Domenica eri al Bernabeu a vedere la finalissima Boca-River, che partita è stata? “E’ stata bellissima, a me piace molto il calcio sudamericano e quindi non ho perso l’occasione di gustarmi dal vivo questo evento. Era la classica partita tra una squadra come il River che gioca bene al calcio contro una squadra di lotta e grinta come il Boca. Immaginavo che i “millonaros” ce l’avrebbero fatta perché è ai livelli di una squadra europea, hanno sofferto un po’ nel primo tempo quando hanno forse pagato il fatto di non aver potuto giocare davanti ai propri tifosi al Stadio Monumental”.

Cosa fa adesso Alessio Scarchilli? “Faccio il commento tecnico per il canale ufficiale della Roma da ormai diversi anni. Ho però anche il patentito da allenatore e sto facendo i vari aggiornamenti per rimanere al passo coi tempi visto che il calcio è sempre in continua evoluzione. Ho allenato in alcune scuole calcio poi ho iniziato a fare il commentatore ma non abbandono l’idea di poter allenare o comunque poter collaborare con un tecnico”.

Sabato si gioca il derby della Mole, che partita ti aspetti? “Mi aspetto di vedere una partita tra una squadra qualitativamente migliore che proverà a fare la partita che affronterà una squadra che cercherà di opporsi con l’organizzazione, la grinta e la generosità per potersi giocare le proprie carte. La Juventus cercherà di trovare il varco tra le fitte maglie granata ma è nettamente favorita anche per quest’anno sta dimostrando dei valori nettamente superiori per il calcio italiano. Il Toro comunque arriva da un buon momento vista anche la buona prova di Milano e ci deve essere la consapevolezza ed il coraggio comunque di giocarsi le proprie carte perché la squadra di Mazzarri  ha le qualità per poterlo fare”.

Credi che Mazzarri possa cambiare qualcosa magari inserendo l’ex Zaza? “Dal punto di vista tattico Mazzarri non credo che cambiare il proprio assetto, Zaza credo che sia un giocatore con delle qualità poi non so quali siano le sue condizioni di forma. Il 3-5-2 è un modulo che inizialmente aveva messo un po’ in difficoltà anche Iago Falque che è uno dei migliori esterni del nostro campionato. Zaza comunque può diventare un giocatore importante per questo Torino perché ha qualità tecniche, fisiche e di personalità e credo che nel derby Mazzarri lo potrà inserire a partita in corso”.

Ti aspettavi prima dell’inizio del campionato che Ronaldo potesse segnare anche in Italia con questa regolarità? “Non mi ha sorpreso perché è un campione straordinario perché è andato ad integrarsi ad un complesso di squadra molto forte, lui aggiunge sicuramente qualcosa di importante alla Juventus, la sua enorme qualità. E’ vero che giocare in una squadra già forte gli sta dando la possibilità di poter avere le occasioni per poter segnare. Mi ha sorpreso però la sua disponibilità perché è stato utilizzato sia da attaccante centrale che da esterno come negli anni di Madrid poi è gestito da un allenatore molto intelligente che sta gestendo al meglio tantissimi campioni perché in panchina si siedono sempre giocatori importanti”

Che ricordi hai dell’esperienza granata? “Ho passato ben sei stagioni in granata intervallati da una vissuta alla Sampdoria. Sono stati anni molto positivi anche perché io sono un passionale che ama il calcio e l’aver vestito una maglia prestigiosa come quella del Toro è per me motivo d’orgoglio per la storia di questo club. Io purtroppo ci ho giocato in un periodo in cui non c’era una stabilità dal punto di vista societario che ha condizionato anche le prestazioni della squadra. Ho ottimi ricordi e sono contento che adesso abbia trovato quella solidità che gli sta permettendo di confermarsi tra le realtà più importanti del nostro campionato”

Ricordi invece l’atmosfera che si viveva prima di un derby? “I derby sono sempre molto belli e sentiti e credo che sia uno dei più importanti insieme a quelli di Roma, Milano e Genova. Ricordo che c’era molto attesa perché la tifoseria riviveva un derby dopo aver passato qualche stagione in serie B e quindi siamo arrivati a quella partita con tanta speranza da parte dei tifosi”. 

Ne ricordi uno in particolare? “Ricordo in particolare il primo derby che ho giocato nella stagione 1999-2000 quando ero anche in odore di una convocazione in nazionale e purtroppo in quel derby concluso 0 a 0 mi infortunai al menisco e purtroppo iniziò un calvario che terminò praticamente al termine della stagione che si concluse purtroppo con la retrocessione. C’era un entusiasmo incredibile che i tifosi ci hanno fatto vivere durante quella settimana”

Credi che il Napoli possa ancora impensierire i bianconeri per la conquista dello scudetto? “Il Napoli è un’ottima realtà del nostro calcio, Ancellotti sta facendo molto bene ed è stato molto sfortunato in Champions League, davanti però c’è una squadra che sta facendo qualcosa di straordinario e che ha creato un margine importante che, conoscendo la Juventus, difficilmente si farà recuperare. La vedo durissima per le inseguitrici perché dovrebbe essere la Juve a perderlo e credo che difficilmente accadrà perché la squadra di Allegri ha raggiunto una consapevolezza che condiziona anche gli avversari”.

L’allenatore a cui sei più affezionato? “Diciamo che sono legato un po’ a tutti gli allenatori con cui ho giocato perché tutti mi hanno insegnato qualcosa che magari adesso non condivido. Il primo nome è quello di Mazzone che mi ha fatto esordire in Serie A anche se avevo già assaggiato la prima squadra sia con Liedholm che con Radice che purtroppo è venuto a mancare recentemente.  A Torino ho avuto Mondonico, Camolese poi Galeone all’Udinese, un vero maestro che sapeva dare un’impronta importante alle proprie squadre. Ho avuto esperienze positive anche al Lecce con Bolchi o alla Sampdoria con Menotti che è stato sostituito da Boskov”.

Eri un centrocampista di qualità, mi faresti il nome di un giovane centrocampista italiano che ti piace? “Tra gli italiani piacciono sicuramente Lorenzo Pellegrini e Barella che comunque sono già affermati; tra i giovani italiani sicuramente Zaniolo della Roma che sta facendo intravedere caratteristiche interessanti così come Tonali. Personalmente però a me piace molto anche Bentancur che ha ancora  margini ancora di miglioramento e credo diventerà un top player”.

Ringraziamo naturalmente Alessio Scarchilli per la cortese disponibilità.

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