di Marco Guido
Dario Morello, ex attaccante cresciuto nell’Inter con la cui maglia ha conquistato lo storico scudetto dei record sotto la guida di Giovanni Trapattoni, ora gestisce la sua scuola calcio che si chiama “A.S.D. Morello Football School” (http://www.morellofootballschool.it) e ci ha rilasciato un’esclusiva intervista.
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Ecco cosa ci ha raccontato:
Cosa fa adesso Dario Morello? “L’anno scorso insieme a mio figlio e a due amici, abbiamo inaugurato una scuola calcio “A.S.D. Morello Football School” che opera a Reggio Emilia. Quest’anno abbiamo già raddoppiato le iscrizioni e di questo sono molto contento”.
Domenica si gioca Inter-Juventus, che partita ti aspetti di vedere? “Credo che sarà la solita partita sentita molto sia in campo che fuori ma quest’anno l’Inter ha una quadratura, un gruppo ed un condottiero come Antonio Conte che riesce a tirare fuori il meglio dai propri giocatori. Anche contro il Barcellona, nonostante la sconfitta finale, soprattutto nel primo tempo si è vista una grande Inter. Penso che sarà una partita combattuta tra due squadre che non avranno paura e giocheranno per vincere”.
Cosa pensi della nuova Inter di Conte e credi che potrà fino alla fine per lo scudetto? “Questa Inter mi piace. Da tifoso nerazzurro sono stato entusiasta della scelta di Conte perchè credo che, dopo l’addio di Mourinho, all’Inter c’era bisogno di un allenatore di questo tipo che mette delle regole che vanno rispettate. Non c’è un giocatore che può risolvere la partita, ma la squadra, la forza del nuovo tecnico è convincere i calciatori che le sfide vanno vinte insieme, di squadra non singolarmente”.
Ti chiedo anche un giudizio sulla Juve di mister Sarri. Credi che si veda già la sua mano? “Dopo tanti anni targati Allegri, qualunque allenatore avrebbe trovato delle difficoltà. Rispetto all’Inter mi sembra che fatichi ancora a giocare di squadra e finora si è basata sulle giocate dei singoli giocatori, ci vuole un pò di tempo per amalgamare le idee di gioco di Sarri. La Juve verrà fuori ma ci vuole ancora un pò di tempo”.
Sei stato un grande attaccante e approfitto per chiederti quale secondo è la migliore coppia nell’Inter e nella Juventus? “Questo “gioco” delle coppie era più d’attualità qualche anno fa quando le rose erano molto più corte rispetto a quelle attuali. Comunque diciamo che insieme a Lukaku vedo bene Lautaro poi, in base alle partite, si potrà cambiare magari lasciando fuori anche il belga in qualche occasione. Nella Juve devo sinceramente dire che Dybala è un giocatore che mi è sempre piaciuto e che credo non stia rendendo al massimo delle sue potenzialità perchè credo abbia bisogno di sentire intorno a sé fiducia; Higuain invece è un giocatore che, anche quando non sembra al meglio, può sempre trovare la giocata decisiva in area di rigore”.
Chi pensi possa vincere la classifica cannonieri? “Da interista naturalmente mi auguro che in vetta alla classifica cannonieri ci siano due o tre giocatori dell’Inter ma credo che, come nella passata stagione, però credo che sia Cristiano Ronaldo il favorito visto che il portoghese non sembra minimamente invecchiare. Lukaku secondo me è un altro che può sicuramente segnare molto”.
Quest’estate l’Inter ha deciso di far partire alcuni giocatori importanti. C’è qualcuna di queste partenze che ti ha sorpreso o deluso particolarmente? “Ci stavano tutte anche quella di Perisic che, pur avendo delle doti straordinarie, peccava nella continuità. Era un giocatore fondamentale ma credo che la società abbia voluto dimostrare di esser cambiata ed abbia voluto dare un messaggio forte al gruppo nerazzurro, credo che questa sia la svolta di questa nuova Inter che sta nascendo”.
Sei cresciuto nelle giovanili dell’Inter riuscendo a vincere anche lo storico scudetto della squadra di Trapattoni. Che ricordi hai di quell’esperienza? “Ricordo benissimo: giocavo nella primavera nerazzurra e stavo svolgendo il servizio militare in aeronautica a Brescia. Prima della partita contro il Torino mister Marini mi dice che Altobelli si era infortunato e che Trapattoni stava pensando di portare un giovane a Verona, a fine primo tempo vediamo e dopo i primi quarantacinque minuti mi confermò che dovevo partire con la prima squadra. Si può solo immaginare cosa provava un ragazzo di diciannove anni che il giorno dopo riuscì anche ad esordire, fu una gioia immensa per un tifoso nerazzurro come me vincere uno scudetto e una Supercoppa. Ho ricordi bellissimi, c’era un gruppo fantastico guidato da un grande allenatore come Trapattoni che credeva nei giovani”.
Qual’era il giocatore che ti impressionava maggiormente in allenamento? “Ricordo sicuramente Matteoli che sapeva incantare noi giovani anche in allenamento, era un vero esempio da seguire. Poi sicuramente Matthaus era un altro grandissimo giocatore che mi impressionò”.
Progetti per il futuro? “Mi sto dedicando molto alla mia scuola calcio perchè crediamo molto in quello che insegnano ai ragazzi, adoriamo vederli crescere ed essere formati ma soprattutto vederli venire al campo col sorriso al di là delle vittorie. Chiaramente se arrivasse un’offerta da una squadra professionista nei dintorni magari per un ruolo nel settore giovanile come ho già ricoperto in passato, sarei ben contento di valutarla”.
Ringraziamo naturalmente Dario Morello per la cortese disponibilità.