di Marco Guido
Michele Troiano centrocampista dell’Ascoli ha trascorso anche due stagioni nel Chievo Verona dove, oltre all’esordio assoluto in Serie A ha vissuto sia una retrocessione che l’immediata promozione del campionato cadetto. Il numero 5 bianconero ci ha rilasciato un’esclusiva intervista nella quale abbiamo parlato della sfida che Lunedi si disputerà allo Juventus Stadium tra i bianconeri e la formazione clivense. Ecco cosa ci ha raccontato:
Nel posticipo di Lunedi si gioca Juventus-Chievo, credi che la tua ex squadra possa uscire indenne da questa complicata sfida? “Credo che il Chievo dovrà giocare al massimo delle sue potenzialità e anche oltre perché contro la Juve di oggi diventa molto complicato fare risultato, sarà molto difficile, quest’anno i bianconeri hanno una squadra che in Italia non si vedeva da tanti anni”.
Il Chievo ha cambiato marcia con l’arrivo di mister Di Carlo sulla panchina, credi che la squadra clivense possa raggiungere la salvezza? “Il Chievo penso abbia perso tanti punti nel girone di andata; con Di Carlo ha trovato la quadratura giusta. Si tratta di un campionato lungo e nessuna squadra deve dare per spacciato il Chievo perché nei momenti difficili la squadra clivense ha dimostrato di avere uomini capaci di raggiungere l’obiettivo e penso che ce la possano fare anche quest’anno”.
Nella formazione scaligera, nonostante l’età e gli anni, Sergio Pellissier è sempre fondamentale. Cosa pensi dell’attaccante con cui hai condiviso le due stagioni disputate in maglia gialloblu? “Sergio è un esempio per tutti i calciatori che da piccoli vogliano intraprendere questa strada, ho avuto la fortuna di giocare con lui per due anni, è un ragazzo eccezionale, molto legato al Chievo e, anche nelle annate in cui è stato messo in secondo piano per età o altri motivi, si è sempre fatto trovare pronto e alla fine ha sempre dimostrato di avere “ragione”: grazie a impegno, attaccamento alla maglia e professionalità ha dimostrato che anche a 39 anni può essere un giocatore fondamentale per il Chievo”.
Che ricordi hai della tua esperienza nel Chievo dove, dopo l’esordio nella massima serie e la retrocessione, sei riuscito a vincere il campionato cadetto e la promozione in Serie A? “Il Chievo mi ha dato le prime due più grandi soddisfazioni calcistiche: la prima è stata il 3 marzo 2007 quando esordii in Serie A a San Siro contro il Milan, la squadra per cui ho sempre tifato. Perdemmo 3-1, ma quello era il Milan di Ronaldo, Pirlo, Kaka, Seedorf che due mesi dopo vinse la Champions. Avevo 22 anni e fino a due anni prima avevo l’abbonamento al Milan in curva, io giocavo il sabato e la domenica andavo a San Siro. Ricordo ancora quel giorno: il Mister mi comunico alle 18:15 che avrei giocato, chiamai mio fratello e gli dissi: “Faccio l’esordio, ma ora devo spegnere il telefono, avvisa tutti e di’ che gioco!”. Quando arrivai allo stadio buttai un occhio in tribuna e, oltre alla mia famiglia, c’erano cugini, parenti, amici, una ventina di persone tutte per me. L’altra soddisfazione è stata sicuramente la vittoria del campionato di B e il ritorno in Serie A. Insomma, il Chievo è una squadra che porto sempre nel cuore”.
La Juventus sembra ormai prossima all’acquisto di Ramsey, centrocampista come te, cosa pensi del gallese? Pensi che possa far bene anche in Italia? “Sono anni che la Juventus è molto più avanti di tutti gli altri, societariamente e come squadra. Ormai per andare alla Juventus bisogna essere un top player di livello internazionale. Nonostante l’alto livello raggiunto, ogni anno riesce a trovare il giocatore giusto per migliorarsi ulteriormente. Penso che migliorare una squadra come la Juve sia difficile in questo momento, ma i suoi dirigenti ogni anno riescono a trovare il giocatore giusto. Ramsey è un campione, una pedina importante e di livello internazionale, se i bianconeri hanno deciso di investire su di lui è perché pensano di migliorare ulteriormente la rosa attuale. Ma sono convinto che non sarà l’unico acquisto importante che faranno per l’anno prossimo, per come hanno lavorato negli ultimi anni credo che hanno in canna un altro grandissimo colpo”.
Pensi che la Juve grazie a Cristiano Ronaldo possa vincere la Champions League quest’anno? “Sì, credo che sia la candidata seria, lo era anche gli anni passati, ma aver tolto Ronaldo al Real, ha fatto sì che quest’ultimo si sia indebolito moltissimo, quindi vedo la Juve come candidata numero uno alla vittoria finale. Certo, per vincere la Champions c’è bisogno di tante componenti, anche un pizzico di fortuna e il saper arrivare preparati al momento clou della stagione; e finora la Juventus è sempre arrivata preparata, negli ultimi tre anni ha centrato due finali di Champions, lo scorso anno ha perso in semifinale contro il Real. Penso che con l’arrivo di Ronaldo i bianconeri abbiano acquisito maggiore consapevolezza, ormai sono pronti e credo che questo sia l’anno giusto”.
Nella tua carriera sei riuscito a segnare 36 reti, qual è il più bello o il più importante? “La rete più bella in assoluto è stata la rovesciata in Vicenza-Entella, campionato 2016/17”.
L’allenatore a cui sei più affezionato? “Ho avuto la fortuna di avere tanti grandi allenatori, Di Francesco, Pioli, Iachini, Del Neri, ma quello a cui sono più affezionato è Pioli, all’inizio della mia carriera è stato determinante, l’ho avuto i primi due anni a Modena, nel 2004-05 e nel 2005-06, mi ha fatto esordire scegliendo il momento giusto, mi ha dato fiducia, nonostante al Modena ci fossero giocatori importanti. Mi ha saputo tutelare, mi ha fatto crescere in fretta, mi ha dato continuità in un tempo in cui un giovane per poter giocare doveva faticare tanto. Pioli è una persona buona, un grandissimo allenatore”.
Ringraziamo naturalmente Michele Troiano e l’addetto stampa dell’Ascoli Valeria Lolli per la cortese disponibilità.
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