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ESCLUSIVA MATTEO FERRARI: “Juve-Inter? Spalletti andrà a Torino per giocarsela”

di Marco Guido

Matteo Ferrari, ex difensore della nazionale italiana, è cresciuto anche nel settore giovanile nell’Inter dove ha disputato la stagione 2000/01 nella

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prima squadra guidata da Marcello Lippi e ci ha cortesemente concesso un’intervista esclusiva. Ecco cosa ci ha raccontato:

Cosa fa adesso Matteo Ferrari? “Mentre giocavo ancora a calcio, ho aperto diverse compagnie come Real Estate e Ospitality Service  e, da quando ho smesso di giocare nel 2014 col Montreal, mi sono dedicato a questi progetti a tempo pieno.  Il mondo del calcio non l’ho completamente abbandonato visto che qui a Miami ho comprato dei terreni dove sono stati costruiti dei campi da calcio, poi collaboro con una coppia di amici che gestiscono la “Juventus Academy” dove sono coinvolto anch’io visto che ci gioca anche mio figlio. Questo progetto è partito circa sei anni ed io vi collaboro da circa tre e devo dire che il calcio qui a Miami è in grande espansione: sono circa 700 i bambini coinvolti”.

Sei arrivato all’Inter nel 2000-01 insieme a tantissimi campioni, che ricordi hai dell’esperienza in nerazzurro? “Io il nerazzurro ce l’ho sotto la pelle perchè sono cresciuto nella primavera dell’Inter e mi ricordo di esser stato aggregato già alla prima squadra allenata da Hodgson con Paul Ince in mezzo al campo e Zamorano in attacco. Ho buonissimi rapporti col mondo nerazzurro e ne sono tifoso cosi come lo sono anche della Roma: il pareggio dell’Olimpico di Domenica tra le due squadre per cui simpatizzo mi ha soddisfatto”.

Secondo te era più forte il Ronaldo brasiliano o l’attuale portoghese che gioca nella Juve? “Credo che sia difficile fare dei paragoni perchè il calcio è cambiato molto anche se non sono molto distanti di età. Ho avuto la fortuna di giocare col brasiliano e penso che di fenomeno ce n’è solo uno: velocità  ed una tecnica che non ho mai visto in nessun altro calciatore pur avendo giocato contro grandissimi attaccanti come Baggio o Totti ma quello che riusciva a fare lui, nessuno è riuscito a ripeterlo. Credo che dopo Pelè e Maradona, lui sia stato il più grande poi adesso è l’epoca di Ronaldo e Messi”.

Venerdi si gioca Juventus-Inter, un big match sempre molto atteso, che partita ti aspetti di vedere? “Spero che non sia una partita a senso unico perchè la Juve è veramente devastante. Hanno rinforzato una squadra già fortissima con un campione come Ronaldo che un pò mi ha sorpreso perchè credevo avrebbe avuto più difficoltà nel segnare in Italia ma a quanto pare sta superando anche le complicità legate al nostro torneo. Diciamo che è un pò un peccato per il calcio italiano perchè negli ultimi anno il nostro campionato sta diventando un pò monotono; vanno sicuramente fatti i complimenti alla Juve che credo quest’anno abbia tutto  per puntare alla Champions League, non vedo squadre superiori ai bianconeri anche se la competizione europea dipende anche da diverse variabili, tra cui anche un pizzico di fortuna. L’Inter ha dimostrato di poter giocarsela e sono sicuro che mister Spalletti, che ho avuto a Roma e col quale ho un bellissimo rapporto, andrà a Torino per giocarsela, non proverà ad andare a Torino per cercare il punticino. Spero che sia una bella partita e che vinca l’Inter così magari si riapre un pochino anche il campionato che comunque è in mano ai bianconeri”.

Meglio Skriniar-De Vrji o Bonucci-Chiellini? “L’unico che conosco personalmente è Chiellini e sono contento della carriera che ha vissuto così come si pone al di fuori dal campo di calcio. Lui e Bonucci sono due grandissimi difensori che giocano in una squadra fortissima. La coppia dell’Inter però sposta tanto: inizialmente non ero convinto ma il fatto che Spalletti lasci fuori un grandissimo campione come Miranda, capitano del Brasile vuol dire che i due sono veramente forti considerando anche il fatto che la fase difensiva dell’Inter non è la stessa di quella della Juve. Da italiano comunque non posso che fare i complimenti ai due bianconeri che stanno giocando ad altissimi livelli da molti anni”.

C’è una partita in particolare disputata contro la Juve che ti ricordi? “Ne ho giocate diverse, la prima che mi viene in mente è un Inter-Juve giocata a San Siro quando avvenne il famoso episodio del pugno rifilato da Montero a Di Biagio, che spero non me ne voglia. Era la Juve di Zidane ma contro i bianconeri sono sempre state grandi partite perchè è una squadra sempre difficile da affrontare per via della sua mentalità che l’ha sempre contraddistinta”

Il ricordo più bello della tua carriera? “Ce ne sono tanti ed è difficile da dire, forse l’esordio in nazionale. La prima convocazione con Trapattoni quando avevo solo 22 anni e credo che ogni giocatore punti a quello. Non ho avuto la fortuna di disputare un mondiale ma ho partecipato all’Europeo 2004 in Portogallo. Due esperienze altrettanto belle sono state anche le due olimpiadi che ho giocato a Sidney nel 2000 e ad Atene nel 2004 quando abbiamo conquistato il bronzo”

Tra i tanti, qual’è l’allenatore a cui sei più legato? “Legato diciamo con nessuno perchè purtroppo col tempo i contatti un pò si perdono però mi sono trovato benissimo sia con Spalletti che con Prandelli, il quale purtroppo negli ultimi anni sta facendo un pò fatica ma come allenatore lui è di altissimo livello, mi ricordo di esser cresciuto tantissimo con lui a Parma. Ogni giorno dava degli obiettivi ed insegnava a stare in campo così come fa Spalletti, insegnano calcio. Lippi è bravissimo invece nel gestire un gruppo di giocatori già pronti”

Ringraziamo naturalmente Matteo Ferrari per la cortese disponibilità.

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