Il centrocampista brasiliano che ha militato per due stagioni nelle fila dell'Hellas Verona ci ha rilasciato un'esclusiva intervista
di Marco Guido
Raphael Martinho, centrocampista che attualmente gioca nella formazione brasiliana del San Bento, ha nel corso della sua carriera vissuto anche due stagioni nelle fila dell’Hellas Verona e per questo motivo abbiamo deciso di intervistarlo parlando naturalmente della sfida che si disputerà Sabato sera al Bentegodi. Ecco cosa ci ha raccontato:
Come sta andando la stagione al San Bento? “Qui la serie B è finita a dicembre, così come la serie A, il calendario è diverso rispetto a quello europeo e purtroppo siamo retrocessi all’ultima giornata per un punto”.
Come mai hai deciso di tornare in Brasile? Avevi offerte anche da squadre italiane? “Avevo bisogno di cambiare un po’ aria e ritrovare nuovi stimoli. Dopo nove anni vissuti in Italia, erano già due o tre anni che volevo cambiare, però a causa dei contratti non ci ero ancora riuscito. Ho scelto infine di fare questi sei mesi di campionato in Brasile, ed è stata una buona esperienza”.
Sabato sera si gioca Hellas Verona-Juventus, che partita ti aspetti di vedere? “Sarà una partita durissima per tutte due le squadre, il Verona ha ormai acquisito una mentalità di gioco importante, poi con la spinta dei propri tifosi al Bentegodi ci sono tutte le condizioni per tentare di fare il colpaccio contro la Juve!”.
Quale può essere il giocatore del Verona che può creare più problemi alla retroguardia bianconera? “Faccio fatica a fare un solo nome, sopratutto perchè la formazione di Juric gioca da squadra, sia in fase di possesso che in quella di non possesso. Io direi che quello che farà la differenza sarà l’intensità di tutta della squadra gialloblu”.
Credi che si inizi ad intravedere la maglia del nuovo tecnico Sarri sulla Juventus? “Per la tipologia di gioco di mister Sarri ci vuole un po’ di tempo per meccanizzare i movimenti, ci voglio determinate caratteristiche in campo. Personalmente credo che manchi un giocatore come Jorginho a centrocampo, un giocatore ti da il controllo del gioco, e anche degli esterni che siano più adatti ai suoi movimenti di gioco”.
Ramsey o Rabiot, chi pensi possa far meglio alla Juventus? “A me piace di più Ramsey: lo vedo più dinamico e partecipe al gioco rispetto al giovane francese”.
La lotta per lo scudetto quest’anno è serrata: qual’è la tua favorita tra Juventus, Inter e Lazio? “La favorita da battere è sempre la Juventus, però credo che l’Inter abbia un buon organico e meno partite da giocare, quindi alla fine potrebbero arrivare in migliori condizioni fisiche. Poi c’è la Lazio, che sarà la mina vagante, se la lasciano arrivare sarà dura”.
A Verona hai disputato due stagioni, vivendo anche una storica promozione, che ricordi hai di quell’esperienza? “E’ stato qualcosa di storico: erano più di dieci anni che il Verona non vedeva la serie A. Eravamo una squadra fantastica, giocavamo a memoria, poi l’anno dopo siamo riusciti a conquistare la salvezza anche in serie A, grazie agli inserimenti di Toni, Romulo e Iturbe. Verona la sento ancora come casa mia!”
Sei rimasto in contatto con qualcuno dei tuoi ex compagni di squadra gialloblu? Se si, con chi? “Si soprattutto i brasiliani: Rafael, Nicolas, Jorginho, Nenê, Romulo e Rafael Marquez. Abbiamo un gruppo su whatsapp dove ci prendiamo sempre in giro!”.
Progetti per il futuro? “Il mio contratto col São Bento è scaduto a fine campionato. Sinceramente vorrei tornare in Italia, se non adesso, a massimo la prossima estate. Vediamo come si evolverà questo mercato e se ci saranno delle immediate possibilità di tornare nel bel paese”.
Ringraziamo naturalmente Raphael Martinho per la cortese disponibilità.