di Marco Guido
Marco Negri, ex attaccante e preparatore degli attaccanti nell’Udinese, ci ha rilasciato un’esclusiva intervista nella quale abbiamo naturalmente parlato della sfida che Domenica si disputerà allo Juventus Stadium tra i padroni di casa ed i friulani. Ecco cosa ci ha raccontato:
Dopo la conclusione del tuo rapporto con l’Udinese, hai ricevuto offerte o interessamenti da qualche club? Se si quali? “Credo tantissimo in questo progetto dell’allenatore degli attaccanti soprattutto dopo aver avuto un ottimo riscontro a Udine specialmente dai giocatori che è forse la cosa più importante. Ci sono stati degli approcci, ci devono comunque essere più condizioni perché si presenti una concreta possibilità ma io sono positivo e speranzoso che questa arrivi. Parlo sempre di questa idea a tutti gli addetti ai lavori”.
Domenica si gioca Juventus-Udinese, che partita ti aspetti di vedere? “Sulla carta non ci sono grosse speranze per l’Udinese anche perchè la Juventus deve cancellare i dubbi nati in queste ultime partite, andrà in campo, oltre che per conquistare i tre punti, anche per far vedere che non ci sono crepe o problemi all’interno del gruppo, la concentrazione sarà altissima. L’unica speranza dell’Udinese di conquistare un risultato positivo è quella che la Juve incappi in una brutta giornata, i friulani hanno qualche arma come ad esempio Lasagna che può essere sempre pericoloso in contropiede e poi vengono dal pareggio contro il Napoli che avrà sicuramente dato morale alla squadra. Ci proveranno con queste armi anche se sulla carta la Juventus è sicuramente favorita”.
Ti ha sorpreso la flessione vissuta dalla Juventus nelle ultime settimane? “Ci può stare nell’arco di una stagione, giocare tante partite importanti ravvicinati, non tanto a livello fisico quanto a quello psicologico, è difficile potersi focalizzare al 100% ogni tre giorni. Questi difatti sono campionissimi proprio per questo motivo. Col Sassuolo forse è stata la prestazione più deludente mentre la Lazio in questo momento è la squadra che in questo momento ha il maggior numero di giocatori al massimo della forma e quindi ci poteva stare di soffrire a Roma, dove ci sono stati anche episodi non positivi. Sono quei periodi che ogni società mette in conto che passerà presto”.
Higuain è tornato al centro dell’attacco e del progetto bianconero. Te lo aspettavi? “Non mi ha sorpreso perchè Higuain è un giocatore magnifico, con attitudini e qualità speciali. Possono cambiare i compagni di squadra e quindi alle volte diventa necessario cambiare qualcosa ad esempio nel modo di allenarti e di stare nella squadra. Lui è sicuramente intelligente ed ha capito che la strada intrapresa al Milan e al Chelsea non lo avrebbe portato da nessuna parte. Quando le cose non vanno troppo bene, un bagno di umiltà può sicuramente utile. In conclusione Higuain non è una sorpresa ma sono sinceramente felicissimo di vederlo titolare al centro dell’attacco bianconero perchè ne guadagna il calcio e gli appassionati che potranno godersi le sue giocate”.
Credi che Ronaldo, Higuain e Dybala possano coesistere in campo? “Secondo me sono compatibili ma non in questo momento. Sono convinto che Sarri non veda l’ora di schierarli tutti e tre insieme ma puoi sbilanciare la squadra quando hai trovato il giusto equilibrio in difesa e centrocampo. Adesso la Juve non è ancora continua e deve migliorare dal punto di vista della solidità, quindi credo che attualmente sfrutterà questa formula quando dovrà recuperare o in altri frangenti”.
Sei stato l’allenatore degli attaccanti dei friulani che quest’anno faticano a trovare la via del gol. Lasagna era riuscito ad entrare in doppia cifra arrivando anche alla nazionale ma quest’anno sta un pò faticando. Come vedi l’attaccante friulano? “E’ un ragazzo che si dedica tantissimo al lavoro, che vuole migliorarsi, è davvero un piacere allenarlo. Ha bisogno di tanta fiducia e forse questa è venuta un pò a meno in questo ultimo periodo ed ha determinate caratteristiche: ha un piede sinistro fortissimo ed una gran corsa con la quale riesce a conquistare spazi, ha sicuramente bisogno di giocare in contropiede e di compagni che lo lancino in profondità. Giocare spalle alle porta o in area di rigore fa un pò più di fatica ma non è detto che, in seguito ad un brillante finale di stagione, non venga convocato per l’europeo dal ct Mancini che potrebbe sceglierlo per le sue caratteristiche di essere devastante in contropiede, magari nel finale quando gli avversari potrebbe concedere spazi che lui può sfruttare con la sua velocità”.
Progetti per il futuro? “Ho fatti diversi camp in Italia e all’estero perchè mi piace tantissimo il calcio e stare sul campo. Adesso credo molto in questo progetto dell’allenatore dei portieri innanzitutto perchè mi piace moltissimo e poi perchè sono sicuro di poter dare tanto, a Udine il campo mi ha dato quelle risposte che avevo già nella mia testa e cioè che l’attacco così come ad esempio i portieri hanno bisogno di un preparatore specifico. Il calcio moderno vive di dettagli e credo che questa figura possa permettere di approfondire il reparto offensivo”.
Ringraziamo naturalmente Marco Negri per la cortese disponibilità.