di Marco Guido
Massimo Marazzina, ex attaccante che tra le tante ha anche indossato per sei mesi la maglia della Sampdoria, ci ha rilasciato un’esclusiva intervista nella quale abbiamo naturalmente parlato della sfida che si disputa questa sera a Marassi. Ecco cosa ci ha raccontato:
Cosa sta facendo adesso Massima Marazzina? “L’anno scorso ho fatto un po di tutto, dall’allenatore al dirigente di una squadra appena nata e guidata da un presidente che mi aveva dato la responsabilità tecnica della squadra. Ho organizzato tutto, la stagione si è conclusa a Luglio ed ora sto pensando se proseguire con quel progetto che ripartirà a Febbraio ma che logisticamente mi è un pò scomodo visto che la squadra è di Saratoga ed io abito a Miami. Per ora resto negli Stati Uniti a meno che non arrivi una proposta importante, mi piacerebbe o fare l’osservatore o anche l’allenatore in seconda che fa un pò da tramite tra i giocatori e la società”.
Stasera si gioca Sampdoria-Juventus, che partita ti aspetti di vedere? “La Sampdoria arriva sulle ali del derby, mentre la Juve è sempre la Juve. Quest’anno, a differenza delle ultime stagioni, i bianconeri arrivavano a Dicembre con lo scudetto praticamente già in tasca, hanno un osso duro che non molla che è l’Inter di Conte. Il campionato è diventato più attraente per il pubblico. La squadra di Sarri parte sicuramente favorita a Marassi e, se entrambe le squadre giocano al meglio, penso che i blucerchiati non abbiano grosse possibilità di uscirne indenni”.
Chi può essere il giocatore della Sampdoria che può creare più problemi alla Juventus? “Non c’è un giocatore perchè la Juve è talmente forte che il singolo fatica molto ad emergere contro la forte retroguardia bianconera, deve esserci un lavoro di squadra. La Sampdoria deve chiedere più del 100% a tutto il collettivo per poter permettere agli attaccanti di avere più opportunità di segnare, come ad esempio capita alla Juve ed in particolare a Cristiano Ronaldo che ha sempre diverse occasioni da rete a disposizione”.
Pensi che l’impronta di Sarri si inizi ad intravedere nella formazione bianconera? “Quando ci sono giocatori così importanti, il gioco voluto dall’allenatore fatica di più ad emergere. Il tecnico dà delle indicazioni preparando la partita in una certa maniera ma ci sono troppe variabili che possono modificare i piani preparati a tavolino”.
Credi che il tridente Ronaldo, Higuain e Dybala possa esser supportato dalla squadra bianconera? “Mi sembra di aver letto che Sarri abbia dichiarato che il tridente possa essere utilizzato solamente in determinate partite e devo dire che le sue parole mi hanno colpito negativamente perchè credo che abbia mancato un pò di rispetto all’Udinese e di quelle squadre che magari si trovano nella parte destra della classifica. Chiaramente magari contro le squadre meno forti può esser sufficiente difendere col centrocampo e la difesa ma sono comunque convinto che essendo giocatori intelligenti possano coesistere in campo anche perchè hanno tutti un’impressionante media gol, quindi penso sia giusto provarci”.
Ti ha sorpreso il ritorno al centro progetto bianconero di Higuain? “Non più di tanto perchè gli attaccanti sono una merce pregiata, soprattutto quelli che segnano con continuità. Credo che, se messo in un contesto giusto, l’argentino può dare un grande contributo. Giocare nella Juve è facile perchè è circondato da tanti campioni che lo mettono nelle migliori condizioni per poter segnare e far bene”
Hai vissuto solamente sei mesi con la maglia della Sampdoria, che ricordi hai di quell’esperienza? “Agrodolce nel senso che sono arrivato a Genova con tante aspettative e tanta voglia di far bene, poi per una serie di circostanze e colpe non sono riuscito a dare quello che avrei voluto dare e sono sinceramente dispiaciuto in particolare per Marotta che mi aveva fortemtente voluto portare in blucerchiato. Il ricordo è comunque sempre buono, ho incontrato tante buonissime persone”.
Progetti per il futuro? “Qui a Miami sto bene e quindi tornerei in Italia solamente per un progetto serio. Chiaramente potrei anche lavorare negli Stati Uniti, magari facendo l’osservatore e punto di riferimento per qualche club italiano che potrebbe appoggiarsi su di me per monitorare il continente americano ma anche quello sudamericano”.
Ringraziamo naturalmente Massimo Marazzina per la cortese disponibilità.