[fnc_embed]<iframe frameborder=”0″ width=”700″ height=”450″ allowfullscreen=”true” src=”https://www.dailymotion.com/embed/video/x72a1wy?autoPlay=1&mute=1″ id=”tv”> </iframe>[/fnc_embed]
Di Marco Guido
L’ex attaccante bielorusso Vitali Kutuzov che nel corso della sua carriera ha trascorso anche una stagione nelle fila del Milan, ci ha rilasciato un’esclusiva intervista nella quale abbiamo parlato del big match Domenica si disputerà allo Juventus Stadium tra i bianconeri ed i rossoneri. Ecco cosa ci ha raccontato:
Cosa fa adesso Vitali Kutuzov? “Sono sostanzialmente un manager di giocatori e di scuole calcio a livello globale, anche in Italia che si chiama VK1 (www.vk1.it). Siamo una start-up ma abbiamo già molti ragazzi e molti progetti di scuole calcio che stiamo sviluppando, stiamo crescendo pian piano”.
Domenica si gioca Juventus-Milan, che partita ti aspetti di vedere? “Sono due squadre completamente diverse: il Milan non è più assolutamente quello di una volta mentre la Juve è la grande favorita per la conquista dello scudetto. E’ comunque una partita di cartello che i tifosi aspettano, per i rossoneri potrebbe diventare fondamentale affrontare la capolista e magari ritrovare certi equilibri perché queste tipologie di gare ti danno degli stimoli in più”.
Ti chiedo un giudizio sulla gestione di Sarri: credi che si inizi ad intravedere l’impronta del nuovo tecnico? “E’ arrivata in una grande squadra, campione d’Italia e ad oggi non vedo ancora tanta differenza con le Juve del passato ed il percorso non è facilissimo perché purtroppo a questi livelli che sono altissimi purtroppo basta poco per stravolgere una stagione ed una gestione intera”.
Ti ha sorpreso il ritorno di Higuain al centro del progetto bianconero? “Higuain è un giocatore importante ed il cambio di allenatore lo ha sicuramente favorito, in questo momento sta dando il suo contributo alla squadra in maniera importante”.
Credi che Ronaldo, Higuain e Dybala possa coesistere? “Sono tre grandi giocatori e credo che forse la squadra sarebbe probabilmente troppo offensiva. Potrebbero coesistere se riuscissero a creare un minimo di blocco offensivo perché il reparto d’attacco rappresenta comunque il primo ostacolo per la ripartenza della squadra avversaria. Qualsiasi squadra sognerebbe di avere questi tre giocatori senza ombra di dubbio”.
Il Milan sembra invece in difficoltà. Ti ha sorpreso l’esonero di Giampaolo e l’arrivo di Pioli? “Sinceramente mi aveva sorpreso l’arrivo di Giampaolo sulla panchina rossonera ma non perché non sia competente e preparato ma perché credo che l’allenatore del Milan debba avere un certo fascino, carisma e passato all’altezza del blasone di una squadra importante come quella rossonera. Nella Sampdoria aveva fatto benissimo ma forse non era ancora pronto per il salto in una società come il Milan dove pretendono i risultati subito. Per far ripartire questo “treno” rossonero credo ci sia bisogno di tempo anche perché i cambi ai vertici societari non aiutano la squadra e la sua serenità”.
Credi che Piatek e Leao possano coesistere in campo? “Sono due ottimi giocatori ma se la squadra è in difficoltà, è difficile trovare un equilibrio giusto per sopportarli entrambi ma credo che attualmente sia complicato vederli insieme”.
Al Milan hai vissuto solamente una stagione. Che ricordi hai di quell’esperienza? “Il Milan mi ha dato tantissimo, la possibilità di giocare in Italia, in un calcio mondiale. Mi ha migliorato sotto tutti i punti di vista ed ora cerco di trasmettere tutto quello che ho appreso ai giovani giocatori che seguo”.
C’era un giocatore che ti ha particolarmente impressionato in quell’annata? “Nel Milan ho avuto l’onore di giocare col capitano (Maldini), un’icona, un esempio di un giocatore e di una persona da seguire ed imitare. Lo guardavo e avrei voluto essere come lui. Ricordo un aneddoto di quando si era rotto il mio computer e mi avevano consigliato di rivolgermi a lui (Maldini). Lui, dopo pranzo e prima di iniziare l’allenamento pomeridiano ci ha lavorato senza riposarsi per tre ore, riuscendo ad aggiustarlo ed io lo guardavo lavorare dicendo “lui è il capitano del Milan e della nazionale italiana” ma la sua “semplicità” era la sua forza perché riusciva con l’esempio a trasmettere i suoi valori e quelli della società a tutto l’ambiente”.
Ringraziamo naturalmente Vitali Kutuzov per la cortese disponibilità.