ESCLUSIVA DI MICHELE: “Il derby è una partita a sé, cambiano tutte le carte in tavola! La Juve di Sarri gioca a viso aperto”. - JuveNews.eu

ESCLUSIVA DI MICHELE: “Il derby è una partita a sé, cambiano tutte le carte in tavola! La Juve di Sarri gioca a viso aperto”.

L’ex attaccante ed attuale allenatore dell’Under 17 del Frosinone ci ha rilasciato un’esclusiva intervista

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Di Marco Guido

David Di Michele, attuale allenatore dell’Under 17 del Frosinone ed ex  giocatore che, nel corso della sua carriera, ha anche indossato la maglia del Torino, ci ha rilasciato un’esclusiva intervista nella quale abbiamo naturalmente parlato del derby che si disputerà domani. Ecco cosa ci ha raccontato:

Come sta andando l’esperienza nelle giovanili del Frosinone? “Attualmente sto allenando l’Under 17. Stiamo andando bene, abbiamo incontrato squadre importanti e ci troviamo nella parte alta della classifica riuscendo a lottare con tutte le squadre. E’ un’esperienza molto positiva perché la crescita dei ragazzi è esponenziale e quotidiana e questa è la cosa più importante sia per la società che per me”.

Sabato si gioca il derby della Mole, che partita ti aspetti di vedere? “Sicuramente una partita bella, avvincente che entrambe le squadre non vorranno perdere. La Juve è reduce da un successo sofferto fino all’ultimo contro il Genoa,  mentre il Torino ha perso in trasferta contro la Lazio quindi i granata avranno il dente avvelenato mentre i bianconeri sta trovando un po’ più di difficoltà rispetto alla passata stagione. Il derby però è una partita a sé, cambiano tutte le carte in tavola”.

Ricordi l’atmosfera che si viveva prima di questa sentita partita? “Come si fa a dimenticare un derby sentitissimo come quello di Torino. Io l’ho vissuto dalla sponda granata dove sono convinto che si stia pensando al derby da diversi giorni. La sconfitta di Roma è già dimenticata perché l’ambiento Toro aspetta la partita di Sabato da tempo. Sicuramente vorranno recuperare i punti persi all’Olimpico contro i bianconeri per cercare di regalare così una soddisfazione ai propri tifosi: vincere il derby sarebbe ancora più gratificante ed importante per una squadra che, pur giocando sempre a calcio, sta un po’ faticando dal punto di vista dei risultati che sono sempre importanti nel calcio”.

Ti ha sorpreso il ritorno da protagonista di Higuain? “Sicuramente ha sorpreso un po’ tutti. Spicca la professionalità di Higuain che forse non ha mai smesso di pensare alla Juventus ed ha creduto fino in fondo ai suoi mezzi, lavorando sodo e mettendosi a disposizione dei compagni e della società. Stiamo comunque parlando di un giocatore importante, un top player che gioca al fianco di Ronaldo che conosce dai tempi del Real Madrid ma il merito di questo ritorno è tutto suo”.

Pensi che l’impronta di Sarri si stia vedendo nella squadra bianconera? “L’impronta c’è perché questa Juve è diversa da quella di Allegri, gioca le partite a viso aperto ed è meno attendista. L’anno scorso però faceva meno fatica a vincere le partite, subiva meno gol anche se ora crea molto di più anche se sta segnando meno. Le altre squadre sono consapevoli che un piccolo spiraglio contro la corazzata bianconera c’è per potersela giocare”.

Che ricordi hai dell’esperienza vissuta al Torino? “E’ una piazza che ti fa subito capire di esser arrivato al Toro, partecipe di un progetto importante. Vede tre, quattro mila tifosi alla Sisport per gli allenamenti non è da tutti, è sicuramente un impatto importante anche perché vivono tutti per il Toro a 360 gradi. Li mi sono sentito un giocatore gratificato al di là dell’aver fatto bene o male, fa parte del gioco. E’ stata un’esperienza in una città ed una società importante, non è da tutti giocare in questa squadra, l’aver indossato quella maglia che porta subito alla mente “il grande Torino””.

C’è una partita che hai disputato nella tua carriera contro la Juventus che ti viene in mente in modo particolare? “Sicuramente una delle poche volte in cui ho vinto, un Lecce-Juventus finito 2 a 0. Vincere contro la Juve non è mai facile anche quando si può pensare che i bianconeri siano in difficoltà perché possono sempre rialzarsi in qualsiasi momento. E’ una partita che ricordo con molto piacere!”.

C’è un allenatore a cui ti ispiri nel tuo lavoro quotidiano? “Si, un allenatore a cui mi ispiro e che mi piace molto è Spalletti, ho appreso da lui determinate situazioni: voglio che la mia squadra giochi sempre palla a terra, cerchi di impostare il gioco manovrato e lui lo ha sempre fatto anche quando mi ha allenato. Lo stimo anche come uomo, è una persona vera”.

Progetti per il futuro? “In questo momento spero di aiutare il più possibile questi ragazzi a crescere. Se mi daranno la possibilità in futuro mi piacerebbe continuare a lavorare con loro anche il prossimo anno perché mi piacerebbe molto. Come tutti spero che la mia carriera da allenatore possa fare il salto di qualità il prima possibile, essendo consapevole che questa gavetta è fondamentale e importante sia dal punto di vista umano che tecnico: i rapporti coi ragazzi sono totalmente diversi da quelli con i “grandi” ma questa è una base per poter partire per il futuro”.

Ringraziamo naturalmente David Di Michele e l’ufficio stampa del Frosinone per la cortese disponibilità.

 

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