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ESCLUSIVA DELNERI: “Sarri è il tecnico giusto per conquistare la Champions League”

Luigi Delneri tecnico consacrato al grande calcio guidando il Chievo Verona dei miracoli e che allenò per una stagione anche la Juventus ci ha rilasciato un’esclusiva intervista.

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Ecco cosa ci ha raccontato:

Ha ricevuto offerte durante l’ultima sessione di calciomercato? “Ho ricevuto qualche offerta dall’estero, c’è stato qualche approccio ma attualmente sono in attesa: il calcio è fatto anche di questi momenti. Vedremo se riprenderò ad allenare”.

Le chiedo un’opinione sulla nuova Juventus targata di Sarri. Crede che si veda già la mano del nuovo tecnico? “Maurizio ha sempre dimostrato il suo valore nel tempo, sta costruendo una squadra composta da tanti campioni, ha degli obiettivi importanti da raggiungere ma lui è un tecnico di sicura affidabilità. L’anno scorso ha concluso l’esperienza al Chelsea con la conquista dell’Europa League. Dovrà lavorare in un ambiente carico che vuole conquistare la Champions League, lui è l’uomo giusto per provare a centrare questo prestigioso obiettivo che la Juve sta cercando ormai da molto tempo”.
L’ha sorpresa il ritorno al centro dell’attacco di Higuain? “Higuain ha fatto un gran gol, con grande abilità contro il Napoli e sembra possa essere la spalla ideale per Cristiano Ronaldo e anche per gli altri giocatori d’attacco bianconeri. Sembra che possa rappresentare il centravanti della Juve di questa stagione, non vanno dimenticati i tanti gol che ha segnato in serie A e quindi credo che sia una riconferma piacevole in generale per chi ama il calcio”.
Cosa ne pensa invece dell’esclusione di Mandzukic dalla lista Champions League? “Da fuori mi sembra che l’infortunio di Chiellini forse ha un pò scombussolato i piani originali della società bianconera. Per Mandzukic mi dispiace perché è stato un perno della Juventus di questi ultimi anni, ha spesso spostato l’ago della bilancia in favore della Juventus e che ha anche portato Allegri a modificare l’assetto della squadra per inserirlo al meglio nell’undici titolare. La rosa bianconero è composta da 25 campioni e qualcuno di questi purtroppo andava escluso. La scelta di escludere il croato non sarà stata affatto semplice da prendere per Sarri”.
E’ stato sorpreso dall’addio di Allegri alla società bianconera? “Dopo cinque stagioni, credo che ci potesse stare un cambiamento. Max ha dimostrato una straordinaria saggezza di conduzione, probabilmente anche lui dopo un anno di osservazione, valuterà altre situazioni che potranno dargli altre soddisfazioni”.
Le due rivali candidate a contendere lo scudetto ai bianconeri dovrebbero Inter e Napoli. Chi crede potrà lottare con la Juve fino alla fine del campionato? “L’Inter ha scelto un dirigente come Marotta ed un allenatore top come Antonio Conte. Ha fatto un salto di qualità importante per cercare di vivere una stagione da protagonisti; ha costruito un’ottima squadra che può lottare ed ambire allo scudetto. Il Napoli cerca delle conferme su una squadra già rodata con un allenatore importante come Ancelotti. Fare delle proiezioni è difficile ma non escluderei nemmeno le altre come la Roma che ha cambiato molto, la Lazio o l’Atalanta che forse non lotteranno per lo scudetto ma che complicheranno sicuramente il campionato che quest’anno mi sembra più equilibrato. Ci sono tante squadre ben strutturate che nella singola partita possono sempre dire la loro. Il Milan mi sembra in costruzione, forse all’inizio di un’idea di gioco. Marco (Giampaolo) ha sicuramente le qualità per far bene ma purtroppo i posti per qualificarsi per l’Europa sono sei ed il tempo è tiranno, spero che avrà il tempo di costruire qualcosa di importante come ha fatto a Genova con la Samp”.
E’ ormai dai tempi del suo Chievo dei miracoli che non si vede una piccola società affacciarsi nelle posizioni di alta classifica. Crede che un’impresa come quella che avete compiuto con la società scaligera sia possibile nel calcio attuale? “E’ sicuramente dura ripetere la favola che abbiamo vissuto col Chievo. Credo che ci siano squadre che tentano di avvicinarsi ma credo che l’esperienza gialloblu sia sotto certi aspetti irripetibile visto che era la società di un borgo di una città, ma che è riuscita a vincere in trasferta all’esordio assoluto in Serie A. E’ arrivata quinta lottando alla pari con tutte le squadre giocando col coraggio di imporre le proprie idee in ogni partita. Quest’anno mi sembra ad esempio che il Lecce provi a fare lo stesso, giocando con coraggio così come il Brescia di Corini che fu uno dei protagonisti di quel Chievo. Fondamentale è avere un idea importante di gioco e tradurla in miglioramenti, bisogna cercare di mettere nelle condizioni ideali i giocatori di rendere al meglio, cercando di non adattarsi all’avversario”.
La prossima settimana inizia la Champions League. Quali sono le sue favorite? “Le squadre sono sempre le stesse ma, dopo il girone di qualificazione, le partite di andata e ritorno possono sempre riservare delle sorprese, che dipendono molto da come ci si arriva. Anche una squadra che sulla carta non è tra le favorite potrebbe inserirsi se magari viene favorita dai sorteggi che sono sempre fondamentali in questa competizione. Sarà molto interessante vedere se il Liverpool riuscirà a confermarsi nonostante la voglia del Manchester City di  affermarsi anche a livello europeo e la Juventus che cercherà di raggiungere questo obiettivo. Anche l’Inter che è stata costruita con grande criterio, grande forza fisica e qualità, ottimo allenatore potrebbe essere una delle sorprese della massima competizione europea”.
Quali sono i ricordi dell’esperienza vissuta a Torino sulla panchina della Juventus? “Chiaro che la Juventus non può permettersi di arrivare settima in campionato. Era una squadra in costruzione che è stata condizionata dagli infortuni, senza le assenze impreviste di Quagliarella, Iaquinta e De Ceglie probabilmente sarebbe riuscita a chiudere al quarto posto. Quagliarella prima di infortunarsi a Dicembre era riuscito a segnare già 10 gol. Ho avuto l’opportunità di conoscere un ambiente importante e sono orgoglioso di aver allenato la Juventus che è sicuramente un punto d’arrivo per ogni allenatore, peccato perchè con un po più di fortuna avremmo potuto ottenere qualcosa in più”.
Durante la sua carriera ha vissuto tanti momenti esaltanti, qual’è il primo che le viene in mente? “Chiaramente l’avventura che ho vissuto col Chievo è stato come viaggiare sulla luna perchè siamo partiti da perfetti sconosciuti e siamo praticamente finiti sulla bocca di tutto il mondo. Ho sicuramente negli occhi il quarto posto conquistato con la Sampdoria, gli anni sulla panchina dell’Atalanta. Chiaramente l’allenatore dipende sempre dai giocatori e da diverse componenti. Non dimentico però anche l’esperienze negative perchè tutte insegnano qualcosa”.
Negli ultimi giorni Tissone, che ha allenato nell’esaltante stagione vissuta sulla panchina Sampdoria, sembra vicino ad un ritorno in Italia, con l’Atalanta interessata. Crede che l’argentino potrebbe far bene nella squadra di Gasperini?L’ho allenato sia all’Atalanta che alla Sampdoria dove giocava al fianco di Palombo, per la prima volta due registi fianco a fianco in mezzo al campo ed hanno fatto grandi cose, difatti quell’anno siamo riusciti a centrare l’impresa di conquistare uno storico quarto posto e la qualificazione in Champions League. Un giocatore che ha vissuto un’ottima carriera, so che vuole rientrare in Italia. Ha appena conclusa una buonissima stagione, è un ottimo giocatore ed uno straordinario ragazzo. Gli auguro di poter rientrare a giocare in Italia”.
Progetti per il futuro? “Vorrei allenare ancora quattro o cinque anni ma solamente in un progetto che mi convince. Non ho preclusioni di nessun genere perchè adesso gli allenatori vanno in tutto il mondo”.
Ringraziamo naturalmente Luigi Delneri per la cortese disponibilità.
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