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ESCLUSIVA DANIELE DAINO: “Non è semplice per Sarri cambiare identità alla Juve”

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di Marco Guido

Daniele Daino, ex terzino che nel corso della sua carriera, ha trascorso quattro stagioni con la maglia del Bologna, ci ha rilasciato un’esclusiva intervista nella quale abbiamo parlato del match che Sabato si disputerà allo Stadium tra i padroni di casa bianconeri ed i rossoblù. Ecco cosa ci ha raccontato:

Cosa fa adesso Daniele Daino? “Mi sono dedicato ai giovani per cinque anni e sono stato anche responsabili di qualche settore giovanile ma devo purtroppo ammettere che in Italia i settori giovanili non mi convincono e per questo ho deciso di abbandonare un po’ quel mondo per dedicarmi ai “grandi”. Collaboro con Sportitalia dove mi occupo del commento tecnico”.

Sabato si gioca Juventus-Bologna, che partita ti aspetti di vedere? “Mi aspetto una Juve che è in crescita, forte che cercherà di conquistare la piena posta in palio contro un Bologna che ha ritrovato mister Mihajlovic anche sul campo d’allenamento e che giocherà senza il pensiero di doversi solamente difendere. Da quando è arrivato il mister l’anno scorso, la squadra cerca sempre di imporre il proprio gioco quando possibile; il Bologna ha qualità, davanti ha giocatori abili nell’uno contro uno e quindi credo che non sarà semplice per i bianconeri conquistare la vittoria. Sarà sicuramente una bella partita da vedere”.

Cosa pensi della nuova Juve targata Sarri, credi che si veda già la mano di Sarri? “Ci sono state partite giocate meno bene come ad esempio a Firenze o in casa contro il Verona ma ci può stare quando si cambia l’allenatore. Conosco Sarri molto bene e non è semplice cambiare un’identità ad una Juve vincente però quando si è dovuto fare la prestazione nelle partite di cartello come contro l’Atletico Madrid o a San Siro contro l’Inter, la squadra ha iniziato a far intravedere la mano del suo tecnico, come ad esempio in occasione del gol realizzato da Higuain dopo 24 passaggi consecutivi, li c’è il suo marchio. Ci vorrà ancora un po’ di tempo anche perché ci sono stati diversi infortuni come ad esempio Danilo, De Sciglio o Douglas Costa che sono convinto Sarri apprezza e sfrutterà tanto. E’ comunque una delle pochissime squadre europee a non aver perso”.

Sei stato un terzino destro e per questo ti chiedo un giudizio sullo scambio Danilo-Cancelo, chi credi ci abbia guadagnato? “Dal punto di vista qualitativo Cancelo è più dotato del brasiliano ma lo scambio è giusto guardarlo da tutte le angolazioni: la Juve è riuscita a far valutare un laterale di fascia ad un cifra elevatissima e questo ha sicuramente pesato. I bianconeri con Danilo hanno acquistato un giocatore meno tecnico ma forse più funzionale al gioco di Sarri viste le difficoltà evidenziate dal portoghese in fase difensiva. Cancelo è sicuramente ideale per una squadra che gioca con tre difensori centrali, permettendo all’esterno di coprire tutta la fascia. La Juve è coperta in quel ruolo perché De Sciglio mi è sembrato diverso in questo inizio di stagione e poi non dimentichiamoci di Cuadrado che ultimamente è stato utilizzato con ottimi risultati in quella posizione”.

Ti chiedo un giudizio anche su De Ligt. Credi che potrà diventare un pilastro della Juve del presente e del futuro? “E’ un giocatore che crescerà sicuramente soprattutto con Sarri. In Olanda era abituato a giocare in una certa maniera, difendendo facendo sempre un passo in avanti mentre in Italia è essenziale anche in base alla situazione saper scappare all’indietro. E’ bravissimo quando deve attaccare l’avversario visto che riesce a farlo con forza e qualità negli interventi ma deve migliorare quando la palla è scoperta e diventa vitale arretrare ma sono sicuro che Sarri riuscirà a migliorarlo. Oggi forse gli 80 e passa milioni spesi per il difensore olandese sembrano tanti però diamogli il tempo di crescere perché ha tutto per diventare un top nel ruolo a livello internazionale”.

Che campionato pensi possa vivere il Bologna? “In questo momento sarà per la cavalcata vissuta dalla squadra rossoblù da quando l’anno scorso è arrivato Mihajlovic portando la squadra dalla zona retrocessione a chiudere a metà classifica il campionato e per come ha affrontato la malattia il tecnico, ha fatto crescere l’entusiasmo anche al presidente che ho avuto il piacere di conoscere durante la serata delle “Legends” che ho vissuto Mercoledi. Ha investito, ha ristrutturato Casteldebole, il Dall’Ara e quindi credo che tutte queste componenti aggiunte ad una tifoseria molto calda e vicina alla squadra, mi fa pensare che nel giro di qualche anno potrà centrare la qualificazione per l’Europa. Ci sono tutte le basi per poterlo fare”.

Pochi giorni fa hai partecipato alla partita “Legend” tra Bologna e Real Madrid. Quali sono state le emozioni che hai vissuto? “E’ stata una serata fantastica, aver giocato di Mercoledì sera davanti a quasi 20 mila spettatori è stato un risultato straordinario raggiunto grazie ad una strepitosa organizzazione che ha curato tutto nei minimi dettagli. Per me è stato davvero un onore poter partecipare a questa manifestazione che si era aperta col toccante messaggio di mister Mihajlovic che nonostante è riuscito a trasmetterci la sua forza e voglia di lottare sempre”.

Che ricordi hai dell’esperienza vissuta a Bologna? “Sono state quattro stagioni contraddistinte da momenti positivi e negativi. Al primo anno, dopo aver condotto un campionato in maniera tranquilla, Calciopoli ci ha travolto nella parte finale e così le ultime gare ci hanno condannato ad una pesante retrocessione. Io però insieme ad altri giocatori come Amoroso e Bellucci abbiamo deciso di fare patto per riportare il Bologna in Serie A. Non è stato facile perchè adattarsi al campionato cadetto necessita di tempo ma dopo due stagioni siamo riusciti meritatamente a conquistare nuovamente la massima serie al termine di un campionato strepitoso. Sono pertanto contento ed orgoglioso di aver lasciato Bologna dopo aver compiuto il mio intento”.

Ringraziamo naturalmente Daniele Daino per la cortese disponibilità.

 

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