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ESCLUSIVA CIRO CAPUANO: “Il Bologna dovrà fare la partita perfetta con un pizzico di fortuna”

di Marco Guido 

L’ex giocatore Ciro Capuano ha disputato nella sua carriera anche due stagioni nel Bologna, prossimo avversario della Juventus in Coppa Italia,

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ci ha rilasciato un’esclusiva intervista nella quale ci ha rilasciato un’esclusiva intervista. Ecco cosa ci ha raccontato:

Cosa fa adesso Ciro Capuano? “Collaboro con una società dilettantistica nella quale curo la scuola calcio ed il settore giovanile, sto facendo esperienza. Non appena riapriranno i corsi a Coverciano mi iscriverò al corso per diventare direttore sportivo perché credo sia la mia strada”.

Sabato si gioca Bologna-Juve, gara valida per gli ottavi di finale di Coppa Italia, che partita ti aspetti di vedere? “Il Bologna ha fatto due acquisti molto validi come Soriano e Sansone che credo mister Inzaghi getterà subito nella mischia. Sono due rinforzi importanti per il Bologna che deve assolutamente cambiare marcia nel girone di ritorno. La partita contro la Juve sarà sicuramente difficile perché i bianconeri sono tra le migliori squadre anche a livello europeo; il Bologna dovrà fare la partita perfetto sperando di avere anche un pizzico di fortuna negli episodi”.

All’inizio della stagione, pensavi che la squadra felsinea potesse incontrare così tante difficoltà? “Sinceramente mi aspettavo qualcosa in più dal Bologna, ad oggi la situazione è piuttosto complicata ma adesso i rossoblu devono cambiare marcia ed hanno tutte le carte per poter raggiungere una salvezza tranquilla”.

La società presieduta da Saputo ha deciso di dar fiducia a mister Inzaghi, concordi con la scelta effettuata? “Da fuori è semplice dire dopo qualche partita persa, decidere di cambiare l’allenatore, ma chi sta all’interno può vedere come lavora il tecnico e che rapporto ha con la propria squadra. Penso che la società felsinea ha fatto questa scelta vuol dire che Inzaghi è un allenatore valido visto che anche mister Donadoni è sotto contratto con la società rossoblu. Avranno deciso che non era necessaria una scossa ma bensì crede nel lavoro e nel progetto di Inzaghi”.

Credi che i prossimi innesti di Sansone e Soriano possano permettere alla squadra rossoblù di cambiare marcia e poter raggiungere la salvezza? “Credo di no perché il reparto arretrato è composto da giocatori esperti ed il resto squadra è completato da calciatori che hanno già diversi campionati di Serie A sulle spalle. Forse è mancata un po’ di aggressività e cattiveria in quelle partite casalinghe nelle quali era riuscita a passare in vantaggio

Che ricordi hai della tua esperienza nel capoluogo emiliano? “E’ stata un’esperienza importante perché il Bologna mi ha dato la possibilità di esordire in Serie A, poi purtroppo sappiamo tutti come andò a finire quella stagione. Bologna è una città e una squadra con una qualità di vita elevatissima e quell’anno c’era un gruppo bellissimo con Giunti, Pagliuca, Tare, Torrisi ed i giovani Cipriani e Gabbiadini allenati tutti da una leggenda come mister Mazzone. Devo solo ringraziare la società emiliana per avermi dato la possibilità di iniziare a giocare nella massima serie italiana”.

Ricordi in particolare una partita che hai giocato contro la Juventus? Se si, quale? “Sicuramente quel Bologna-Juventus deciso da una punizione di Nedved all’88’ che era inesistente perché l’arbitro mi fischiò un fallo mentre tentavo di colpire di testa insieme a Ibrahimovic ma non era assolutamente da sanzionare. Quell’episodio decisivo arrivò al termine di una gara in cui ci negarono anche tre evidenti calci di rigore”.

Il ricordo più bello della tua carriera? “Sono due: il mio debutto in Serie A in un Bologna-Milan e poi un mio euro-gol segnato a San Siro in un Milan-Catania che terminò 1 a 1”.

Tu eri un terzino sinistro, qual è a tuo parere il miglior interprete del ruolo a livello mondiale? “Sicuramente Marcelo perché è il più continuo e per quello che ha vinto. Mi piaceva molto anche Evra che ha smesso da poco”.

Tra gli italiani invece chi ti piace, magari tra i giovani? “Purtroppo attualmente non c’è molta scelta perché in Serie A giocano molti terzini stranieri. Biraghi a Firenze sta facendo molto bene e credo che, se continua così,  possa diventare un punto fermo della nazionale azzurra per i prossimi anni”.

Progetti per il futuro? “Diventare un direttore sportivo e rimanere in questo mondo anche se non è facile ma io ci proverò perché credo di avere i mezzi e la passione per poterlo fare”.

Ringraziamo naturalmente Ciro Capuano per la cortese disponibilità.

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