di Marco Guido
Valerio Bertotto ex bandiera dell’Udinese con la cui maglia ha disputato oltre 400 gare riuscendo anche a raggiungere la convocazione nella nazionale azzurra, ci ha rilasciato un’esclusiva intervista nella quale abbiamo naturalmente parlato della sfida che Venerdi si disputerà all’Allianz Stadium tra la Juventus ed i friulani.
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Ecco cosa ci ha raccontato:
Venerdi si gioca Juventus-Udinese, credi che i friulani possa uscire indenni dall’Allianz Stadium? “La Juve è una schiacciasassi come ha dimostrato al San Paolo dove ha sconfitto il Napoli seppur con qualche difficoltò, è una squadra dotata di grande forza e determinazione mirata al raggiungimento della vittoria. L’Udinese ha fatto un passo importante Domenica contro il Bologna, in quello che era uno scontro diretto fondamentale anche perché i friulani ora affronteranno prima la Juve e poi il Napoli. Sarà sicuramente una gara molto dura per la squadra di mister Nicola, la Juve deve preparare la gara di Champions contro l’Atletico Madrid nel migliore dei modi”.
Pensi che l’Udinese possa raggiungere la salvezza? “Devono lottare per evitare una retrocessione che sarebbe una sciagura per una realtà come Udine che ha tutte le caratteristiche per far ben nel campionato italiano anche se negli ultimi anni hanno un po’ faticato”.
Da ex difensore centrale ti chiedo se pensi che Rugani potrà diventare in futuro uno dei pilastri della retroguardia bianconera? “Rugani secondo me ha bisogno di giocare ma è chiaro che avere due “totem” come Bonucci e Chiellini può essere complicato in una squadra che nel dna ha l’imposizione di dover vincere sempre. E’ un giocatore forte, di grandissime capacità che secondo me deve solo affinarsi con la continuità delle partite, quello ti permette costantemente di crescere. Nella Juve non bisogna farlo velocemente perché non ci si può permettere di sbagliare ma lui ha tutte le capacità per imporsi in bianconero”.
Allegri è stato travolto dalle polemiche dopo la sconfitta di Madrid. Credi che il tecnico dei bianconeri sia davvero il maggior colpevole della gara del Wanda Metropolitano? “Solo noi italiani possiamo additare un allenatore che ha vinto tutto, dominando in Italia e che sta conquistando l’ennesimo scudetto. In Champions è sicuramente più complicato vincere perché è un torneo nel quale giocano le migliori squadre e la squadra deve dare il massimo in quelle cruciali partite. Purtroppo può capitare che la condizione non sia ottimale, che ci siano infortuni e quindi si possa incontrare qualche difficoltà”.
Pensi che sia possibile una rimonta contro l’Atletico Madrid la prossima settimana? “Adesso la situazione è complicata perché gioca contro una squadra che è ostica. Rimontare un doppio svantaggio sarà complicato ma la Juve ha gli elementi ed un allenatore capace di infondere le giuste motivazioni alla propria squadra”.
La Juventus è stata la prima società a lanciare il progetto della squadra Under 23. Cosa pensi di questo progetto e come giudichi la stagione della squadra di Zironelli finora? “Penso che sia assolutamente positivo se anche altre società sposassero questo progetto. E’ un’opportunità per quei ragazzi che magari non sono ancora pronti per un salto così grande di poter giocare in un palcoscenico come la Serie C è difficile, tosta ed abbina tanti elementi che nel campionato Primavera non possono essere vissuti. Per un ragazzo che non è ancora pronto per la prima squadra può veramente crescere in maniera notevole, è un progetto da sviluppare. Per quanto riguarda la squadra ha avuto qualche problema, è composta da tanti giovani che si scontrano contro giocatori più esperti ed abituati a certi scontri; ci sono giocatori interessanti e credo che stia facendo un campionato in linea con le aspettative”.
Che ricordi hai dell’esperienza vissuta in Friuli? “E’ stata quasi una vita dato che è durata tredici stagioni. Ho vissuto tante soddisfazioni di squadra e personali importanti: essere il capitano per anni e vivere gli anni gloriosi di una società che siamo riusciti a portare in Europa League e giocare i gironi di Champions League, uscendo per differenza reti per mano del Werder Brema alle spalle del Barcellona. Ci sono poche realtà di quelle dimensioni che hanno raggiunto certi traguardi”.
C’è una partita tra le tante che hai disputato contro i bianconeri che ti viene in mente? “Io essendo torinese la vivevo sempre in maniera particolare perché per me Torino. La prima volta quando riuscimmo a vincere al Delle Alpi in concomitanza col cambio epocale di modulo con mister Zaccheroni che passò allo storico 3-4-3; poi ricordo quando riuscimmo ad evitare i preliminari di Intertoto grazie ad un pareggio esterno che ci permise l’anno successivo di posticipare l’avvio della stagione”.
Poco tempo fa il tuo nome è stato accostato alla panchina dell’Alessandria, c’è stato qualche contatto con la dirigenza dei grigi o erano solo voci? Progetti per il futuro….. “C’è stato qualche contatto. Sono un allenatore che sta cercando di fare un salto di qualità dopo un percorso iniziato con le nazionali giovanili e proseguito con tante esperienze in Serie C. Purtroppo in Italia si fa fatica e sto cercando di andare all’estero e mi piacerebbe vivere un’esperienza fuori dai nostri confini per esportare il nostro “know-how” italiano”.
Ringraziamo naturalmente Valerio Bertotto per la cortese disponibilità.
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