di Marco Guido
Alessandro Melli, ex attaccante che ha vissuto anche una stagione nella Sampdoria ci ha concesso un’esclusiva intervista nella quale abbiamo naturalmente parlato anche della sfida che si disputerà Domenica a Marassi tra i blucerchiati ed i bianconeri. Ecco cosa ci ha raccontato:
Cosa fa adesso Alessandro Melli? “Attualmente sono responsabile dell’ufficio acquisti di un’azienda che si occupa dell’assemblaggio di macchinari alimentari, al di fuori dal calcio”.
Ti ha sorpreso l’addio di Allegri dalla Juventus? “Per me era abbastanza scontato dall’inizio dall’anno sia in caso di vittoria ma anche dopo la sconfitta in Champions League che poi si è materializzata, era una decisione che mi aspettavo a prescindere dalla stagione bianconera”.
I nomi che circolano sono tanti, chi vedresti bene sulla panchina bianconera? “Non riesco a fare un nome ma credo che la Juve abbia già deciso perché una società come quella bianconera non si riduca ad una scelta dell’ultimo minuto. Secondo me c’è la volontà di sposare una scelta innovativa, che vada al di la della ricerca del risultato che porti una filosofia di gioco diversa da quella di Allegri”.
Da grande attaccante quale sei stato, ti chiedo un giudizio sulla stagione di Cristiano Ronaldo. Ti aspettavi qualcosa in più? “Credo che sia stata positiva. Chiaramente i più si aspettavano che il portoghese potesse trascinare i bianconeri alla conquista della Champions League ma lui ha sicuramente dato il suo contributo”.
Sui media circola la possibilità di un possibile Dybala-Icardi. Se andasse a buon fine, secondo te chi ci guadagnerebbe di più? “Sicuramente Icardi andrebbe nella squadra più forte d’Italia e tra le prime in Europa, quindi guadagnerebbe un notevole vantaggio tecnico; Dybala probabilmente troverebbe quello spazio che quest’anno è un po mancato in bianconero”.
Domenica si gioca Sampdoria-Juventus, che ricordi hai dei sei mesi trascorsi a Genova? “La mia scelta era stata la Sampdoria per motivi tecnici perchè avevo la possibilità di giocare al fianco di un campione come Mancini che però giocò poco a causa di qualche infortunio, poi di cuore perché vedevo nella Sampdoria una realtà simile a quella di Parma. Purtroppo la mia avventura si chiuse già a Novembre quando Gullit chiese la cessione al Milan, Capello individuò in me il suo degno sostituto e così dovetti accettare questo scambio che mi portò in rossonero. A Genova ero stato bene sia come ambiente che come gruppo”.
Ti ha sorpreso Quagliarella e l’aver conquistato la classifica dei cannonieri a 36 anni? “Il segreto credo che sia la voglia di mettersi in gioco, il piacere di gioco ed avere una condizione fisica ottimale. Quagliarella ha trovato l’annota giusta ed è uno di quegli attaccanti che, oltre a dimostrare di valere, ha realizzato sempre bellissime reti e questo è un grandissimo merito che gli va attribuito”.
Durante la carriera hai affrontato la Juve in diverse occasioni, qual’è che ti viene in mente per prima? “Sicuramente la finale di Coppa Italia disputata nel 1992 quando riuscii a segnare aiutando così il Parma a conquistare il primo trofeo dell’era “Scala”. Dopo aver perso la gara di andata a causa di un rigore trasformato da Roberto Baggio, riuscimmo a vincere con due gol di scarto il match di ritorno disputato a Torino”.
Progetti per il futuro? “Dopo dieci vissuti da dirigente, ho sofferto un pò l’addio arrivato in concomitanza col fallimento del Parma. Ora sono riuscito ad integrarmi in un mondo completamente diverso in cui mi trovo a mio agio. Il calcio mi piace, lo seguo sempre ma non mi manca, non chiudo le porte al calcio professionistico: se arrivasse qualche offerta la valuterei con serenità. Mi hanno chiesto di allenare qualche squadre dilettantistica ma ho declinato perchè non voglio fare la carriera da allenatore, mi diverto ad allenare ai ragazzi, è un più un piacere che un lavoro”.
Ringraziamo naturalmente Alessandro Melli per la cortese disponibilità.
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