Martina Rosucci, calciatrice della Juventus Women, ha detto la sua al sito ufficiale dei bianconeri. Ecco le sue parole: “Il calcio femminile deve migliorare la mentalità che debba migliorare qualcosa. Ovviamente dobbiamo avere le competenze di chi ci allena, però penso anche che dobbiamo credere che veramente possiamo raggiungere i massimi livelli, perché se non credi a una cosa, non lavori neanche quotidianamente per raggiungerla. Mi dico sempre che tutto quello che non sono riuscita o non riuscirò a raggiungere da calciatrice, vorrei raggiungerlo da allenatrice, è un pensiero costante nella mia testa ed è anche un pensiero che, in questo momento un po’ difficile per me, mi dà molta forza.
Questo mestiere ci espone a dei rischi ed è come provare a fare un dribbling in mezzo al campo: a volte ci riesci, a volte potresti anche cadere, però è un percorso obbligatorio se vuoi raggiungere qualcosa di importante. Bisogna imparare già adesso a prendersi la mano destra con la mano sinistra, a stringersela, a tirarsi su da sole, perché questa è la vita e si deve soltanto fare affidamento sull’amore che si ha per questo sport. Ogni giorno trovare amore; direi a qualsiasi bambina che inizia a giocare di provare amore per questo sport ogni giorno.
Il primo Scudetto con la Juve è stata l’emozione più grande che ho vissuto con questo Club. Era durante la giornata dello spareggio contro il Brescia, quando siamo riusciti a vincere da appena nati e ai rigori: è una maniera sofferta, ma che ti fa veramente esplodere di gioia. In determinati momenti della partita avere la forza e la lucidità di leggere delle situazioni di gioco, di aiutare la squadra, magari trovare il punto debole dell’avversario e affondarlo fa davvero la differenza”.