La calciatrice della Juventus Women Matilde Lundorf, ha parlato intervistata dai microfoni di Goal.com, ai quali ha parlato della sua esperienza con la maglia della Vecchia Signora e del rapporto con le sue compagne: “Andare alla Juventus è stato un dovere, onestamente: è un grande club con una grande storia, non avrei mai potuto di dir di no. Avevo sentito il mio agente quest’estate perché mi aveva detto che c’erano alcuni club che mi volevano, ma all’inizio non mi aveva detto della Juventus. Poi quando lo ha fatto ho risposto ‘Aspetta, aspetta, aspetta un attimo. Fermati. Cosa?!’. È un grande club. La Serie A è differente, il Brighton poi era una squadra di metà classifica, quindi difendevamo tanto e dovevo essere molto dura contro gli attaccanti. In Italia teniamo il possesso perché siamo quel club da cui si aspettano le vittorie, quindi il ruolo del difensore è diverso. Tengo palla, posso avanzare: devo anche difendere, ma non nella stessa maniera. In Inghilterra, poi, si difende con più fisico e corsa”.
“La competizione alla Juve è dura, a volte non essere scelta per andare in campo ti butta giù, ma quando sei in un buon periodo e giochi, ti senti bene perché senti che te lo sei meritato. È una cosa buona per tutti perché in allenamento devi dare il massimo. Mentalmente è dura, anche perché ho lasciato la mia famiglia e i miei amici in Danimarca, ma quando gioco tutto assume un senso”.
“È la mia terza stagione alla Juventus, voglio diventare un giocatore importante in questa squadra. Ho debuttato nella Nazionale danese a febbraio quindi se faccio bene adesso alla Juve sarò ancora in Nazionale. Lo spero. Resto concentrata sulla Juventus, ma quando torno in Nazionale mi sento come se tornassi a casa perché parlo danese. Amo stare qui, ma mi manca casa e giocare per il tuo Paese è una grande cosa. Quando indosso la maglia della Juventus, però, provo una sensazione importante”.