Buon pareggio ieri per le Women contro l’Arsenal. Questa la sintesi del match fatta dal sito della Juventus: “Inizio a ritmi non elevatissimi: l’Arsenal tende a mantenere il controllo della palla, la Juve si organizza, lasciando giocare le avversarie e capendo come poterle colpire. Dopo sette minuti le bianconere infatti si fanno vedere due volte in area inglese, in pochi minuti, prima con Bonansea, che non aggancia una bella palla dalle retrovie per una questione di centimetri, e poi con Caruso, che calcia una bella punizione, per la parata in sicurezza di Zinsberger.
L’Arsenal imposta un primo tempo sornione: non si getta a testa bassa nella metà campo bianconera ma fa capire che, quando accelera, può essere letale: accade al 19′, quando Catley impensierisce Peyraud-Magnin con una traiettoria insidiosa direttamente dalla bandierina del calcio d’angolo, accade anche due minuti dopo, quando una chiusura provvidenziale di Rosucci su Blackstenius evita che l’attaccante si presenti sola davanti alla porta.
Scampati due – non clamorosi, in verità – pericoli, la Juve torna a macinare, guidata dalle sortite palla al piede di Beerensteyn, ma non riesce a portare grattacapi eccessivi nei 18 metri dell’Arsenal. Si fanno invece di nuovo pericolose le inglesi, al 26′, quando McCabe cerca di finalizzare una palla proveniente da un calcio di punizione sulla tre quarti: provvidenziale l’uscita di Pauline, che copre benissimo lo specchio.
Sono due, invece, le conclusioni con cui Cristiana Girelli, pochi minuti dopo, cerca di finalizzare una bella ripartenza in velocità della Juve: in entrambi i casi, la difesa delle Gunners ribatte. Poco dopo la mezz’ora, l’azione più pericolosa delle ospiti, che manda Blackstenius a colpire la traversa dalla media distanza; la numero 25 inglese si fa ancora vedere in due occasioni: nella prima il colpo di reni di Peyraud-Magnin è decisivo, nel secondo manca l’appuntamento con un cross insidiosissimo di Foord per una questione di centimetri.
C’è ancora tempo, prima del riposo, per una bella incursione, dall’altra parte del campo, di Beerensteyn, che dopo un paio di dribbling in area conclude secco, ma il tiro viene murato in calcio d’angolo, e soprattutto per un colpo di testa pericolosissimo di Caruso, che fa gridare al gol l’Allianz Stadium e invece esce di niente.
Nella ripresa parte forte l’Arsenal, che in cinque minuti si fa vedere due volte dalle parti dell’area bianconera, con Foord da sinistra, con l’estremo bianconero attento, e con Boattin provvidenziale a salvare di testa sulla linea, dopo un’uscita non perfetta di Peyraud-Magnin. Ed è proprio li, nella difficoltà, che ancora una volta esce la Juve: al 52′ contropiede in velocità, Girelli lancia sulla volata Beerensteyn che trafigge Zinsberger in uscita. Uno a zero, Stadium in festa.
La Juve prende vigore, alza il livello atletico e per qualche minuto tiene sotto pressione la difesa dell’Arsenal, che però, da grande squadra qual è, nel momento più complicato, rialza la testa: proprio di testa, al 61′, da calcio d’angolo, pareggia Miedema.
Dopo queste due fiammate, i ritmi cominciano a calare, la partita resta però in equilibrio, fatte salve alcune iniziative, come la saetta improvvisa di Miedema al 74′ che si alza non di molto sulla traversa. Il match fila via tranquillo verso il 90′, con la difesa bianconera, guidata da una fantastica Rosucci, a chiudere sempre in sicurezza le sortite ospiti. Proprio nel recupero il brivido più grande per le ragazze di Montemurro, con un’uscita da campionessa vera di Peyraud-Magnin, che a tu per tu con Foord la ipnotizza.
Scampato il pericolo, finisce 1-1 e la Juve si avvia alle partite di ritorno più dentro alla competizione che mai”.