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L’attaccante della Juventus Women Lina Hurtig ha parlato intervistata dai microfoni di GOAL.com in vista della partita di questa sera, che vedrà le bianconere impegnate contro il Lione nei quarti di finale della Women’s Champions League: “Siamo dove vorremmo essere, ci confrontiamo contro le migliori. Giocheremo contro un’ottima squadra. Non possiamo subire tre goal in casa contro il Lione se vogliamo passare il turno, questo è certo. L’ultima sfida contro l’OL ha rappresentato un grande test per noi. Quest’anno siamo riuscite a superare la fase a gironi e siamo esattamente dove vorremmo essere: ancora in corsa in Europa a confrontarci contro le squadre migliori. Siamo dove vorremmo essere e dove dovremmo essere e ne siamo felici. Ci stiamo avvicinando a questa partita con maggiore consapevolezza rispetto all’ultima volta. Ovviamente loro sono un’ottima squadra, ma credo che questa volta arriveremo più preparate”.
“Abbiamo eliminato il Chelsea e credo che nessuno avrebbe potuto immaginare un qualcosa di simile. Abbiamo dimostrato quanto siamo forti e la cosa ci ha fatto acquisire maggiore fiducia. Sappiamo di essere una buona squadra ed abbiamo dimostrato a tutti che siamo qui per competere contro le migliori. Quando abbiamo giocato contro il Chelsea, penso che il pensiero del gruppo fosse ‘Non abbiamo niente da perdere, ma tutto da guadagnare’. Siamo arrivate a quella sfida consapevoli dei nostri mezzi e sapendo quindi che non avevamo nulla da perdere. Penso che in molti abbiano pronosticato questo tipo di cammino. In tanti avranno aperto gli occhi e pensato ‘Wow, la Juve è in Champions per giocarsela’”.
“Per un paio di anni ho dovuto lottare molto molto con gli infortuni. Mi allenavo e mi infortunavo. Riprendevo ad allenarmi e mi infortunavo di nuovo. Sento di aver perso un paio di anni, ma ormai tutto è alle spalle. Ora sono qui e guardo solamente avanti. Certo, è stato un periodo difficile, ma ora sto bene. La cosa che ti motiva è la volontà di tornare in campo. La voglia di giocare a calcio, ovvero ciò che amo. Questo è il mio lavoro ed è l’unica cosa che so fare! A volte mi chiedo dove sarei arrivata se non avessi avuto così tanti infortuni, ma ormai è andata così e non posso farci nulla, sono felice di dove sono oggi”.