Il Presidente della FIGC Gabriele Gravina è intervenuto ai microfoni dei giornalisti presenti alla presentazione del documentario “Numero 3, Sara Gama“, sul difensore della Juventus Women. Queste le sue parole: “Ho conosciuto Sara all’inizio del mio impegno politico, abbiamo iniziato insieme in consiglio Federale. Lei ha un’armatura, quindi il rapporto non è stato idilliaco all’inizio, ma quando abbiamo trovato la combinazione giusta siamo riusciti ad aprirci. Ma poi ho trovato una ragazza dalla scorza dura ma tenera all’interno.
Ha grande passione, grande spirito di sacrificio, ma soprattutto senso di responsabilità e lungimiranza. Lei ha fatto capire al mondo politico come il professionismo nel femminile non fosse più rimandabile, al di là di studi dei decreti legislativi. Ha lavorato in modo incisivo con argomenti molto convincenti e così dal primo luglio siamo stati l’unica federazione femminile a riconoscerlo. È un punto di partenza ma ha delle basi solide. Abbiamo dato rispetto e dignità alle ragazze e non è abbinato all’exploit del Mondiale.
Il nostro è stato un atto di rispetto verso le nostre atlete. Tutte lo hanno voluto, ma Sara in particolare ci ha fatto capire che era il momento di procedere con una rivoluzione culturale che era il momento di vivere. Adesso stiamo cercando di far diventare sempre più importante il movimento del calcio femminile”.