In un’intervista alla trasmissione Timeline, in onda su Rai 3, Sara Gama ha parlato del calcio femminile in Italia. La capitana della Juventus Women è partita però dal ricordo di Vialli: “Vialli è stato un esempio, io lo conoscevo solamente di vista. Ho seguito le sue gesta da bambina, ha scritto la storia del nostro club, poi negli ultimi anni quello che ha fatto per la nazionale. Il suo esempio arrivava in maniera trasversale”.
L’importanza dei sacrifici: “E‘ l’ingrediente principale che ti fa apprezzare ciò che hai raggiunto. Non ha lo stesso gusto se si raggiunge facilmente. Si fanno quando una cosa vale, quando hai passione per fare qualcosa ti accorgi a posteriori dei sacrifici fatti”.
L’arrivo al professionismo: “Un percorso lungo, prima di noi tante generazioni ci hanno provato ma serviva il contesto favorevole che un po’ è arrivato e un po’ abbiamo creato. E’ importante perché ci permette di giocare con delle tutele. Si tratta non solo di stipendio che non è cambiato ma di basi come pensione, Inail, maternità completa in modo che chiunque possa lavorare serenamente”.
Le compagne: “Siamo cresciute insieme, nei club e in nazionale. Va oltre l’essere compagne di squadra, sono compagne di vita e mi conoscono. Ne abbiamo passate tante insieme, come dice Martina Rosucci la nostra generazione ha fatto qualcosa di importante. Una svolta, come altre passate, un momento fondamentale. Sono momenti non diversi da quelli che vive qualsiasi altro sportivo. Lo sport ti insegna a vivere, se di gruppo ti insegna a superare le difficoltà di gruppo. Abbiamo avuto la fortuna e la bravura di arrivare al massimo livello ma le emozioni sono le stesse. Chiunque faccia sport può capirci”.
Essere un modello: “Ci sono arrivata naturalmente, non era un obiettivo, tutte noi abbiamo imparato negli ultimi anni il fatto che improvvisamente abbiamo avuto rilevanza e visibilità e ci siamo trasformate. Questo è stato interessante, ma strano, quando ci guardiamo siamo consapevoli di questa responsabilità che è un onere e un onore“.
Il messaggio: “La maniera migliore di lanciarlo è incarnarlo perché arriva di più. Siamo un elemento differente che è sorto negli ultimi anni, o meglio, non sorto ma più visibile“.
Alle bambine: “Giocate per divertirvi, per fare le cose con passione, perché vi porteranno avanti. Nient’altro conta se non quello che facciamo”.
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