TORINO – L’ex giocatore Giancula Zambrotta ha parlato intervistato dai microfoni de Il Giornale.
“La Juve vuole rialzarsi subito dopo il ko di Verona, mentre il Milan deve cancellare il secondo tempo del derby: sarà una grande partita. Per i rossoneri la Coppa Italia può diventare un traguardo importante per andare in Europa, visto che non sono attrezzati per arrivare in Champions. E poi vincere aiuta a vincere”.
IBRAHIMOVIC – “Sta bene fisicamente e ha dato la svolta. In campo fa la differenza e del suo arrivo hanno beneficiato in tanti come Bennacer e Rebic, che sono cresciuti parecchio. Sta trasmettendo la sua mentalità vincente a tutti. Ibra alla Juve era un giovane talento, mentre al Milan era già al top. Adesso con l’età l’ho visto ancora più determinato nel trascinare i compagni, una sorta di allenatore in campo”.
BUFFON – “Gigi in porta? Sono contento per Gigi. È sempre uno dei migliori al mondo. Deve giocare finché avrà stimoli. Inoltre la sua presenza nello spogliatoio può essere di supporto all’allenatore nei momenti delicati”.
DONNARUMMA – “Erede di Buffon? Certamente. Gigio è un predestinato, di giovani così forti ne nascono pochi. È da preservare sia per il Milan sia per la Nazionale”.
SARRI – “Sarri sotto accusa? Lo reputo con Conte il miglior allenatore italiano in circolazione per quanto fatto col Napoli, che era una squadra su misura per la sua idea di calcio. A Torino ha giocatori con caratteristiche e personalità diverse, serve una gestione differente. Quando la Juve perde fa sempre notizia, ma resta impegnata su tre fronti e può ancora vincere tutto. Sarri ha solo bisogno di tempo, non sarei particolarmente preoccupato fossi nella Juve: restano loro la squadra da battere”.
MESSI – “Il più forte di tutti. Leo le cose più difficili col pallone le rendeva facilissime, un talento incredibile. Gioca con la palla incollata al piede: non gliela porti mai via, sa sempre cosa fare e ti frega ogni volta sul tempo nell’uno contro uno. Nello spogliatoio poi è molto umile. Leo in Italia? Conoscendo Leo credo sia difficile che lasci Barcellona. Non la vedo fattibile. Messi è il Barcellona e chiuderà lì la carriera, anche se in passato aveva detto di voler giocare un giorno in Argentina.”