TORINO – L’ex portiere della Juventus ora amministratore delegato dell’Ajax Edwin Van Der Sar, ha parlato a La Repubblica.
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“Quanto è importante credere che non sono sempre i ricchi a vincere? Noi di diritti televisivi prendiamo 8-9 milioni l’anno, le possibilità di competere sono pochissime. La nostra unica arma è il calcio, l’unica prospettiva i calciatori: dobbiamo dimostrare cosa sappiamo fare con quello che abbiamo imparato in casa, mentre i ricchi lo imparano giocando in giro per il mondo. Il mio modello di riferimento è l’Ajax del ’95, quello che conquistò la Champions grazie ai giovani talenti Davids, Seedorf, Overmars, Patrick Kluivert, i De Boer, ma anche con l’esperienza di Rijkaard e Danny Blind. I giovani devono avere qualcuno da ascoltare, in cui credere, che si metta a disposizione. L’Ajax è di nuovo in giro per l’Europa a fare danni con la stessa qualità di gioco e giocatori, con la stessa fiducia in sé stessa che aveva quella squadra in cui c’ero anch’io. Anche adesso abbiamo ragazzi che hanno coraggio di giocare al calcio e gente che li guida come Tadic e Daley Blind. Solo le risorse economiche non sono paragonabili. Abbiamo prodotto dei video in cui abbiamo paragonato i ragazzi di oggi – De Ligt, De Jong, Onana, Van de Beek, Kluivert, Neres, Dolberg – ai grandi del passato. Il senso è questo: se vuoi diventare una leggenda, devi farlo qui. Vorrei che si facesse qualcosa a livello politico perché i club come il vostro possano trattenere i grandi campioni? Dobbiamo creare un sistema per cui i grandi club dei campionati minori possano stabilmente confrontarsi con le formazioni delle leghe più importanti. Penso a società come noi, il Benfica, il Celtic, l’Anderlecht, il Salisburgo, il Galatasaray, il Fenerbahçe.”
“Se ne ho discusso con Agnelli presidente nell’Eca? Condivido la sua visione in vista del 2024. Il futuro è giocare sempre più partite a livello europeo e fare in modo che più squadre abbiano accesso a quel livello. Nel sistema così com’è, le differenze tra le varie leghe nazionali, soprattutto a livello di diritti tv, negano la competitività. Finale Champions possibile? Siamo qui per cogliere un’opportunità, e per giocare a calcio. Siamo immaturi ma abbiamo entusiasmo, va bene così. E mi piace giocare questa semifinale contro il Tottenham, che rimane pur sempre un squadra inglese, quindi piena di risorse, ma che la ricchezza la sta investendo in uno stadio nuovo. Spero che anche loro riescano a trattenere i talenti che hanno”.