TORINO – IL presidente dell’AIC Damiano Tommasi ha palato intervistato dai microfoni di Radio Anch’io Lo Sport.
“La Serie A si sta allineando con il Paese, finalmente”.
Domani riunione in Lega. Si parlerà anche del possibile taglio degli stipendi. Cosa ne pensa?
“Credo che anche questo sia un segnale che non siamo allineati al Paese. Si parla di danni che non sono ancora stati calcolati, vedremo come andrà. I dipendenti dovrebbero prima parlare con i datori di lavoro, non si possono prendere decisioni unilaterali”.
C’è l’ipotesi di giocare fino ad agosto?
“Se si potesse tornare a giocare sarebbe una notizia positiva, vorrebbe dire che la situazione sarebbe rientrata. Giocare avanti con la stagione comporta intervento nei contratti dei giocatori e spostamento delle competizioni, con la stagione 2020/21 che subirebbe delle altre variazioni. Vedremo cosa succederà: sarebbe un sogno tornare a giocare questa estate. Una situazione come quella attuale è veramente eccezionale, è impossibile riuscire a prevederla e di conseguenza è molto difficile prendere decisioni. Alcuni pensano al particolare ma siamo tutti collegati a un fenomeno globale. In questo contesto bisogna trovare una soluzione, senza pensare soltanto al proprio ambito”.
Di quanto tempo ha bisogno un giocatore per tornare all’attività?
“Sicuramente servirà qualche settimana. Il problema è comunque che in questo momento nessuno può spostarsi dal proprio Comune, quindi non possiamo programmare una ripresa”.
Come si immagina la ripartenza del calcio italiano?
“Abbiamo parlato di stagione che si prolunga o che non viene conclusa ma di scenari ce ne sono tanti. Potremmo ripartire in tanti modi, le ipotesi sono molteplici. Molto dipende anche dall’Olimpiade di Tokyo. Attualmente non è possibile fare previsioni, dobbiamo solo prepararci a tutte le ipotesi. Ci sono ancora presidenti che pensano alla soluzione solo per la propria squadra ma non è possibile farlo”.
Ha preso contatti con gli altri rappresentanti dei calciatori in Europa?
“Siamo in contatto ma non abbiamo parlato del possibile taglio degli stipendi. Il Barcellona ha parlato con i suoi quattro capitani ma non so se la decisione è stata presa dalla società o dalla squadra. Ho parlato anche con il presidente della Lega A Dal Pino, parleremo di questo ma non in questo momento, dove ci sono altre priorità. Il calcio è meno in difficoltà di altri comparti produttivi del nostro Paese. Parleremo di questo tema, certo, ma lo faremo sottovoce”.