TORINO – La Signora fa il bis. Ci riesce con una condotta coerente per tutto l’anno, a dispetto di chi pensava che l’impegno in Champions League avrebbe condizionato il cammino in campionato. La Juve allunga all’ottava giornata e non viene più ripresa, chiudendo con un vantaggio di 9 punti.
LA COINCIDENZA
Giornata inaugurale del campionato. La rete che avvia la stagione è di Stephan Lichtsteiner in Juventus-Parma. Proprio come l’anno prima, se non ci fosse lo scudetto sul petto a dire che qualcosa è cambiato: la squadra ha ancora di più la consapevolezza del proprio valore
LE CERTEZZE
Alla prima trasferta del torneo la Juve è impegnata a Udine. Vince 4-1 e la sensazione è molto netta: a dispetto della momentanea assenza del suo allenatore in panchina, le coordinate del gioco di Antonio Conte sono delle assolute certezze. Anche i nuovi, come Sebastian Giovinco, autore di una doppietta, sanno esattamente quel che c’è da fare.
LO SCATTO IN AVANTI
Ottava giornata, il campionato presenta già la sua svolta. Juventus e Napoli, appaiate in testa alla classifica, si affrontano nello scontro diretto. Il match si decide alla fine, con le reti di due giocatori alzatisi dalla panchina: Paul Pogba e Martin Caceres.
LA SIGNORA VA DI FRETTA
Una volta conquistato il primato, la Juve accelera. Lo fa anche all’interno della partita, come si vede contro l’Atalanta. Dopo appena 2 minuti Mirko Vucinic ha già sbloccato il risultato. E non si è ancora arrivati alla mezz’ora di gioco che Andrea Pirlo e Claudio Marchisio hanno definito il divario con altre due reti.
CARPE DIEM
Girone di ritorno. I bianconeri hanno l’opportunità di scavare un solco incolmabile nella giornata in cui il Napoli cade con il Chievo. Ma la gara con il Catania sembra stregata, l’assalto non produce effetti. Fino a quando, al minuto 92, spunta Emanuele Giaccherini e coglie l’attimo decisivo sotto porta. Più difficile per il fotografo riuscire a individuarlo nel mucchio di compagni che lo nasconde nell’abbraccio.
FABIO E ALESSANDRO
La coppia gol Quagliarella-Matri trova la sua consacrazione a San Siro. Entrambi in gol contro Samir Handanovic, entrambi decisivi sulla rete del compagno: Fabio a sfruttare un velo per una delle sue folli conclusioni da lontano; Alessandro a farsi trovare pronto in area piccola intuendo dove sarebbe arrivato il pallone.