TORINO – Il giornalista Mario Sconcerti ha parlato attraverso il suo editoriale per Il Corriere della Sera.
“Si scopre a Natale che la Juve ha un tridente eccezionale. Sarri viene invitato, anzi spinto, a usare quella che adesso sembra la sua vera differenza. È conveniente ricordare che nel calcio si può fare tutto a patto che i giocatori lo accettino. Se le tre punte corrono, tornano, difendono, va benissimo. Se parti con una punta come Ronaldo che considera il suo dovere risolto solo segnando ogni volta un gol, ti tieni i suoi gol ma lasci metri di campo agli avversari. Non c’è una regola che determini le conseguenze. È un’idea di equilibrio che varia a seconda del giorno, di una buona digestione e soprattutto dell’avversario. Se hai l’Udinese in casa si può fare. Se hai una partita difficile, meglio scegliere la soluzione classica. In fondo anche nel Liverpool Firmino non fa la punta vera. Le tre punte sono sempre un’interpretazione. Che non sia una panacea, un nuovo mondo, lo dimostra che mai nella stagione le tre punte sono state impiegate strutturalmente. E la Juve ha comunque vinto molto, perso una sola volta. Quindi altre soluzioni esistono. La diversità dei tecnici sta proprio nel capire quando è il tempo di usarle.”