TORINO – Il noto giornalista, Mario Sconcerti, ha parlato ai microfoni di TMW Radio. Di seguito riportiamo le sue parole.
Buffon ha detto che per rimanere, si deve vincere. C’è già un sostituto di Sarri?
“Non credo. Credo che Gasperini rimarrà all’Atalanta. Sarebbe un colpo audace, uno fuori dagli schemi della Juventus. Io poi aspetterei. Sarri è ancora in testa a tutto. Io aspetterei ancora”.
Sarri ha detto che ha delle individualità che vanno lasciate libere:
“Il problema della Juventus è che non è andata migliorando ma peggiorando. Che il gioco di Sarri non sia applicabile alla Juve lo abbiamo capito e visto .Quello che preoccupa è che c’è stato un peggioramento. Si sta dando poca importanza agli infortuni che ha subìto la Juventus, da Chiellini a Douglas Costa, passando per Khedira e Demiral. Hanno tolto qualità alla Juventus. E’ una squadra che si è normalizzata da sola. Se la Juve giocherà male anche con il Lione, sarà la certificazione. E si aprirà una discussione molto ampia”.
La Champions può dare stimoli al campionato?
“La Champions è una grande spinta, non c’è dubbio, qui i giocatori giocano per se stessi, per il proprio portafogli”.
Si poteva portare in rosa chi porta a questi stimoli?
“Molto probabilmente ha dei problemi economici in questo momento, ha preso Kulusevski ma mettendolo in un altro bilancio. Per il molti non rendono. Bernardeschi è scomparso, Rabiot non rende come deve”.
Come ti spieghi l’involuzione di Pellegrini?
“E’ un momento di flessione psico-fisica. Sono tre partite che ha sbagliato, pur facendo molte cose. Non è un caso che stia giocando male anche la Roma. Fonseca dovrebbe farsi anche un piccolo esame di coscienza, visto come lo sta facendo giocare. Fonseca deve cominciare a riflettere anche su se stesso. Ha fatto esperimenti che hanno peggiorato al situazione”.
Cosa pensi della sfuriata di Gattuso con Allan?
“Si doveva punire Allan nello spogliatoio, non davanti a tutti. Ha reagito in modo spettacolare ad un errore, davanti a tutti. Così non si fa. Siamo convinti che i giocatori siano come i ragazzini, che hanno bisogno di sentire un allenatore urlare? E’ una visione infantile del calcio”.