TORINO – Il giornalista Mario Sconcerti ha parlato attraverso il suo editoriale per Il Corriere della Sera.
“La Juve vince il girone di andata, ma è un campionato diverso. Stavolta il leader è meno sicuro, più incerto sulle scelte da fare. Non gioca più gestendo le partite, cerca spesso un gioco che non trova fino in fondo. Nella sostanza è una Juve che continua a cercarsi, ma lo fa sotto ritmo. Con Dybala non decisivo ma importante almeno quanto Cristiano. Ci sono sulla Juve due cose da capire: se può davvero dare di più, perché il tempo passa e il di più non arriva. E se è figlia di scelte diventate sbagliate (Rabiot, Ramsey, Higuain o Dybala riserve, il centrocampo che non si riallinea e dove Matuidi fa il mediano personale di Ronaldo). Nella sua compiutezza la Juve a me continua sembrare stimarsi più di quel che adesso vale. Anche il gioco degli attaccanti è fatto per creare limiti. Quando Dybala esce, Sarri corre a guardare da un’altra parte. Ma questa intoccabilità celeste di Ronaldo non dà speranze agli altri, solo la promessa di un’umiliazione quotidiana. Solo la Champions, l’avvenuta certezza di un livello, potranno rendere equilibrio alla squadra e al suo mercato.”