TORINO – Il noto giornalista Mario Sconcerti, ha rilasciato delle dichiarazioni ai microfoni di Calciomercato.com, dove ha parlato anche della ripresa del campionato e degli effetti collaterali che potrebbero scaturirne.
“E’ la prima cosa da fare. Ai giocatori va chiesto se se la sentono di fare visite continue, come è facile immaginare giocando il campionato in 50 giorni, con una partita ogni 3 giorni; va chiesto se se la sentono di vivere in alberghi isolati; va chiesto di essere sottoposti a continui tamponi, ma non solo loro, parliamo di 50-60 persone, quelle che muove ogni club quando c’è una partita, dai medici ai magazzinieri. Non lo so… La primavera poi è la stagione dei raffreddori. Che fai, ogni volta che uno starnutisce fai il tampone? E se uno dei 50 è positivo, fermi tutto di nuovo? Insomma, il rischio della ripresa è tropo alto. E c’è un altro discorso da fare. Forse è anche il caso di sentire la gente. A fronte di un’operazione di mercato grossa come questa, bisogna sentire anche il cliente e chiedergli: ma voi uno spettacolo di questo genere, vi piace, lo guardate? Credo che un campionato usato o impaurisce oppure alla maggior parte delle squadre non interessa. Ripartire per vedere un calcio contraffatto: ne vale la pena? Io personalmente dico di no, preferirei pensare a un inizio vero, nuovo, diverso. Io di calcio ci vivo, la rinuncia mi costa; ma se il calcio è divertimento allora si deve ricominciare quando si può – quando tutti staranno bene – e solo allora sarà calcio vero”.