Il Foglio nella sua edizione odierna, compie un inusuale paragone tra Cristiano Ronaldo e il politico Benjamin Netanyahu.
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Se entrambi hanno ‘evitato’ accuse di stupri, guai col fisco ed altro, è pur vero che ironicamente i loro nomi sono legati a ‘ grandi imprese’: “Avete guai col fisco, vertenze da chiudere, o appena chiuse, con qualche esborso milionario? C’è qualcuno, o qualcuna, che vi insegue con accuse di molestie o addirittura di stupri (accuse sempre risalenti, come si dice nei tribunali, mai di qualche giorno fa ma sempre di anni fa)? Ci sono pure legali e tabloid pruriginosi che cercano di addentarvi i calcagni con queste storie? Niente paura: vi basterà chiamarvi Cristiano Ronaldo, rifilare tre gol all’Atletico Madrid, nei quarti metterla dentro anche con l’Ajax e vedrete che tutto andrà a posto. Piovono sul vostro capo accuse di frode e corruzione, si parla di regali, di favori, di coperture giornalistiche compiacenti? Forse, in tal caso, non vi basterà denunciare la persecuzione politica e la caccia alle streghe; vi toccherà, essendo voi, per vostra buona sorte, nientedimeno che Benjamin Netanyahu, vincere le elezioni per l’ennesima volta (la quinta: se vi par poco), dopodiché, certo, la giustizia continuerà a fare il suo corso, ma almeno non vi avrà fermato ancor prima di avere corso – come spesso succede invece dalle nostre parti – e in ogni caso avrete dato modo all’opinione pubblica di paragonarvi perlomeno a Ben Gurion. (…) La storia la scrivono i vincitori, e, si sarà notato, sia Ronaldo che Netanyahu sono vincitori: la storia la stanno scrivendo effettivamente. Uno sta portando a suon di gol la Juventus il più vicino possibile al sogno della Champions – giovani talentuosi olandesi permettendo, nel ritorno –; l’altro sta imponendo la propria idea di sicurezza in tutta la regione mediorientale, concedendo sempre meno alla popolazione arabo-israeliana e allontanandosi sempre di più dalla via della trattativa con i palestinesi. E tutti e due vanno avanti macinando record.