TORINO – L’ex giocatore della Juventus Sergio Porrini ha parlato intervistato dai microfoni de Il Corriere di Torino.
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ENDT – “Tirare fuori frasi di questo tipo e dire che la Juve abbia vinto la Champions del ’96 perché era dopata è una cosa davvero allucinante. I risultati arrivano sempre attraverso il lavoro. Chi ha avuto la fortuna, come me, di far parte di quella squadra sa che i risultati sono arrivati perché noi sul campo, durante la settimana, lavoravamo sodo e in maniera incredibile, sempre. Penso che sia una frase detta da una persona poco intelligente, frasi del genere non meritano neanche una discussione. Mi spiace per lui, poverino, non merita neanche risposta”.
AJAX – “Sorteggio? Sicuramente positivo. Il Porto era la meno forte tra le otto squadre rimaste e l’Ajax era tra le altre squadre che più abbordabili, almeno sulla carta. Le inglesi sono difficili da affrontare, in questo momento evitarle è la cosa migliore. La Juventus arriverà alla partita con l’Ajax in un’ottima situazione psicologica dopo aver ribaltato l’Atletico Madrid allo Stadium. La vittoria contro gli spagnoli ha dato consapevolezza e fiducia. La squadra di Massimiliano Allegri è stata allestita per vincere la Champions League e i bianconeri se la vedranno contro una formazione di giovani con grande entusiasmo e qualità tecniche davvero importanti. Contro il Real Madrid hanno fatto un’impresa straordinaria ma sono inesperti e penso che per le ambizioni che ha, la Juventus debba per forza passare”.
SQUALIFICA CR7 – “Direi di no. Se Simeone ha fatto quello che ha fatto e non è stato squalificato, è giusto che la stessa decisione venga presa anche per Cristiano Ronaldo. Avendo fatto lo stesso gesto, è giusto che anche il portoghese venga punito con un’ammenda. Poi però sarebbe anche doveroso chiudere con questi comportamenti un po’ disgustosi che sinceramente vanno oltre quello che è il gioco del calcio”.
VECCHI COMPAGNI – “Deschamps era già un allenatore in campo. Faceva il regista con i piedi ma anche con il cervello ed ero sicuro che sarebbe diventato un grandissimo allenatore. Invece mi ha stupito Zidane. Zizou era un grandissimo campione ma non credevo sarebbe riuscito a ottenere certi risultati anche da allenatore. Nella maggior parte dei casi i grandissimi giocatori non fanno bene in panchina. Lui però mi ha stupito in modo positivo, dimostrando di avere le idee chiare anche come tecnico. Mettere sempre gli uomini giusti al posto giusto è una dote che non gli riconoscevo e come calciatore resta uno dei più forti con cui abbia mai giocato. Devo dire la verità, anche Conte mi ha un po’ stupito”.
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