TORINO – Il direttore generale del Genoa Giorgio Perinetti ha parlato a RadioRossoneraTalk.
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Si aspettava un impatto così importante di Piatek con una maglia pesante come quella del Milan?
“Mi aspettavo rispondesse bene perché è giocatore che si “programma”. Gattuso lo ha giustamente paragonato a Robocop, lui è un po’ “robottizato”, non avverte la tensione e l’ansia. Vuole arrivare, si è preparato a questo ed ora è pronto al grande salto.”
C’è stato un momento in cui quando l’ha visto si è detto: “questo è forte per davvero” e dove può arrivare Piatek?
“Sono andato in ritiro dopo qualche giorno dall’inizio della stagione e già da subito Ballardini mi disse che Krzysztof sarebbe stato un giocatore che avrebbe dato grandi soddisfazioni. È un finalizzatore ma è anche bravo tecnicamente. Ha 23 anni, il campionato italiano può migliorare tanto un calciatore e lui ha grandi margini.”
Come si è sviluppata la trattativa con il Milan? Montolivo e Bertolacci sono rientrati nei discorsi sulle contropartite tecniche?
“Montolivo non è mai entrato in nessun discorso. Di Bertolacci invece abbiamo parlato ma non c’è stata la possibilità. Anche le modalità del trasferimento erano complicate perché si tratta di un giocatore a scadenza e oltretutto non c’era la piena soddisfazione del giocatore. Detto questo il Milan aveva l’arma segreta, perché avendo dalla loro la volontà di Piatek a trasferirsi saremmo stati perdenti nel proseguire un eventuale braccio di ferro. È stato bravo anche Gazidis che è stato pronto a soddisfare le esigenze della parte tecnica della dirigenza . Capisco l’amarezza dei tifosi che perdono il proprio beniamino ma quando un giocatore vuol cambiare, come accaduto ad Higuain, è difficile da trattenere.”
Perchè è stato scelto Sanabria come sostituto del polacco? Kouame ha mercato?
“La nostra capacità non è quella di saper trattenere un giocatore ma quella di rimpiazzarlo al meglio. Le veloci dinamiche del calcio e del calciomercato ce lo impongono. Sanabria è un attaccante di grande qualità, scuola Barcellona, ha 23 anni e quindi ha grandi margini di miglioramento. La prima volta che arrivò in Italia era forse troppo giovane. Kouame? Lasciatecene qualcuno. Christian è un ragazzo straordinario, corre moltissimo ma riesce a rimanere lucido in zona gol. Ce lo vogliamo godere il più possibile, poi si vedrà.”