TORINO – Queste le parole ed il commento di Pedullà dal suo sito web: “Il primo vero trofeo in carriera di Maurizio Sarri vale triplo per una serie di motivi che cercheremo di sintetizzare. L’Europa League Sche porta nella sua bacheca personale, per la felicità di chi tifa Chelsea, è il risarcimento minimo dopo mille chiacchiere e diecimila prevenuti.
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Le chiacchiere sono state quelle di chi lo ha martellato fin da novembre, non riconoscendogli neanche mezza attenuante specifica: primo anno al Chelsea, mercato in 15 giorni, calciatori non adatti al suo sistema. Nulla, a un certo punto anche a Stamford Bridge lo hanno puntato, come se fosse l’unico responsabile. Di cosa, poi? La risposta gliel’ha data lui: terzo posto, Europa League, finale di Coppa di Lega persa ai rigori contro il Manchester City dopo aver eliminato Liverpool e Tottenham che – fino a prova contraria che non c’è – sono le finaliste di Champions. Nulla, solo chiacchiere. I prevenuti sono stati la gran parte dei tabloid inglesi, gli stessi che oggi dedicano a Sarri enfatiche prime pagine. Con la spiacevole collaborazione di chi, scrivendo dall’Inghilterra per l’Italia, non ha speso mezza parola di sostegno con una “violenza” peggiore di quanto accadeva da quelle parti. Sarri ha aperto il suo ufficio dopo la vittoria in semifinale contro l’Eintracht, in cambio gli hanno scritto – piuttosto che ringraziarlo – “andiamo a fare la doccia per il troppo fumo”. Il vero limite di Sarri è che non riesce a individuare chi gli fa la guerra rispetto a chi giudica badando ai fatti, ma questa è solo una sua ingenuità. I fatti sono sotto gli occhi di tutti: il Chelsea lo ha aiutato poco a livello societario, adesso dicono “ma non sarebbe il caso di trattenerlo dopo un trionfo cosi…”. Troppo facile, neanche un bambino di cinque anni lo direbbe. Dopo il 6-0 in casa del Manchester City abbiamo letto “che l’esonero sarebbe scattato automatico”, di cosa stiamo parlando. Avevano annunciato Zidane, questione di ore, Rio Ferdinand aveva dipinto Jorginho come un acquisto assurdo, non sappiamo cosa faccia di bello o brutto Rio Ferdinand per poter parlare senza competenza. Pensiamo anche che il Napoli abbia sprecato un’occasione per trattenerlo, quando avrebbe dovuto farlo, con tutto il rispetto per il grande allenatore che è Ancelotti. Sul suo futuro e sull’attesa della Juve vi abbiamo raccontato tutto, da quasi due settimane, ora aspettiamo. Troppo importante il presente, queste ore, la gioia da dedicare a chi ha parlato di “caduta di stile”, mentre Giroud e Hazard erano sul punto di portarsi a spasso l’Arsenal. Ci sono allenatori da sempre nel cuore dei telecronisti, anche quando sbagliano sempre, la colpa non è loro… Ce ne sono altri che devono pedalare in salita, sempre. E se sbagliano una volta è come se sbagliassero mille volte. Dolce è una notte così, tutto il resto conta meno di zero”.
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