Paratici: "Ronaldo resterà alla Juve senza dubbio. De Ligt il milgiore investimento fatto su un giovane" - JuveNews.eu

Paratici: “Ronaldo resterà alla Juve senza dubbio. De Ligt il milgiore investimento fatto su un giovane”

Paratici
Il dirigente bianconero ha parlato

TORINO – Il CFO della Juventus Fabio Paratici ha parlato in occasione della consegna del premio Piacentino Benemerito, ritirato ieri nella sua città natale.

RONALDO – “È difficile dire se sia stato tolto un Pallone d’Oro a Cristiano Ronaldo, però è indubbio che certe società come Real Madrid e Barcellona abbiano un grande peso. Noi pensavamo che meritasse di vincerlo quest’anno, figuriamoci l’anno scorso quando ha segnato 15 gol in Champions League, di cui 6 dagli ottavi di finale in poi. Chiellini ha detto una cosa sacrosanta: Ronaldo e Messi sono come Federer e Nadal, se in questi anni lo vince un terzo fa uno strano effetto.”

FUTURO – “Cristiano Ronaldo resterà alla Juve, su questo non ci sono dubbi. Ha passato un momento difficile per il problema al ginocchio, però sta tornando al top. La sua presenza ha migliorato tutto il nostro club. Arrabbiato? Il problema al ginocchio per lui incide molto, questione di abitudine. Per lui è rarissimo farsi male, in un anno e mezzo non gli ho mai visto avere nemmeno un mal di testa. Convivere con un dolore fastidioso che non gli consente di allenarsi lo irrita moltissimo. Vedrete che quanto ritroverà la condizione o potrà allenarsi con i suoi ritmi tornerà ai suoi livelli noi non siamo assolutamente preoccupati.”

DE LIGT – “De Ligt è un nostro uomo, è un mostro. È il miglior investimento su un giovane che abbiamo mai fatto. Mi ha fatto sorridere e sentire che qualcuno aveva dubbi su di lui. Io sono sempre stato convinto delle sue qualità, ma chi mi ha dato conferma sono stati i compagni di squadra che mi hanno detto: ‘Direttore è un fenomeno’. Vi rendete conto che gioca difensore centrale in una grande squadra a 20 anni? È una cosa pazzesca perché ci vogliono una concentrazione e una applicazione totale, sempre, per tutti i 90 minuti di tutte le partite. Lui non si sta inserendo in modo granduale come era capitano, per esempio, a Pogba che entrava in un centrocampo con Pirlo, Marchisio e Vidal. Lui, a causa dell’infortunio di Chiellini, è stato buttato dentro e deve fare il titolare. Segnerà un epoca, sarà il difensore più forte degli ultimi 10 anni.”

SEGRETO – “Grandi giocatori e grandi valori, grande intelligenza e grande carattere. Quando scegliamo un giocatore non guardiamo solo all’aspetto tecnico ma all’uomo. E poi quando arrivano alla Juve sentono subito il senso e il peso dell’istituzione calcistica. C’è un presidente che riesce a comunicare i valori juventini a tutti, così si percepisce un forte dna comune in tutto il club, dai giocatori ai magazzinieri.”

MAROTTA – “Devo molto a Marotta con il quale sono cresciuto come dirigente. E devo molto a tutti i collaboratori con i quali ho lavorato prima alla Samp e poi alla Juventus, da tutti loro ho imparato qualcosa, con tutti loro ho sempre lavorato per raggiungere gli obiettivi che nel calcio non si raggiungono mai da soli.”

DYBALA E HIGUAIN – “Ci sono due discorsi da fare: da una parte il mercato ha dinamiche che cambiano in continuazione, solo chi è dentro alla fine conosce l’unica verità. Bisogna sempre stare attenti ad opportunità in entrata e in uscita. Non credo che ci sia qualcuno che più di noi ha creduto in loro due negli ultimi anni. Higuain quest’anno ci ha dimostrato con forza la sua volontà di rimanere e siamo contenti. Dybala veste con onore la dieci della Juve che non vi devo ricordare sulle spalle di chi è stata nel passato.”

ALLEGRI – “Addio consensuale? Si, con lui è stato un periodo fantastico, cinque anni nel calcio sono un’eternità. E questo dimostra quanto sia stato bravo e quanti meriti abbia. I risultati che ha ottenuto sono stati fantastici. Poi di comune accordo abbiamo deciso di separarci.”

SARRI – “Negli anni precedenti ci aveva colpito con il Napoli e avevamo provato sulla nostra pelle quanto era bravo. Poi ha mostrato grande calcio anche in un ambiente difficile come il Chelsea e la Premier League. Non è facile da stranierio in un altro calcio e lui è arrivato terzo in Premier League e ha vinto l’Europa League. Il mix di queste cose ci ha spinto a considerarlo l’allenatore ideale della Juve fin dall’inizio. È stata la nostra prima idea.”

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