Torino: Juventus e Museo Nazionale del Cinema, per la prima volta insieme nel realizzare una mostra, raccontano la storia del fumetto nel rapporto con il calcio e il cinema.
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Due grandi mostre, che dal 9 febbraio al 20 maggio 2019 saranno ospitate all’interno della Mole Antonelliana e dello Juventus Museum, con un unico curatore, Luca Raffaelli, uno dei massimi esperti italiani nel campo dei fumetti. La mostra ” Gulp! Goal! Ciak! Calcio e fumetti” allo Juventus Museum attraverso i materiali multimediali (fumetti, proiezioni e materiali esposti) offre un panorama del rapporto tra calcio e fumetto, un tuffo nelle pagine e nelle gesta dei loro eroi attraverso i quali la passione per il calcio è stata affrontata in tanti modi e stili differenti. Con il fumetto si può raccontare qualsiasi tipo di storia, che sia ambientata in mondi reali oppure fantastici. La mostra è nata pensando a come la storia della passione per il calcio è stata raccontata nel fumetto, e a come la ricchezza di spunti offerti da questo sport all’immaginario di tutti gli appassionati possa dare vita a un racconto unico, originale ed emozionante. “Gulp! Goal! Ciak! Calcio e fumetti” è allestita nell’Aula del Tempio, cuore del Museo Nazionale del Cinema. Sfruttando il verticalismo antonelliano, la mostra mette in luce la potenza espressiva e comunicativa di una forma di racconto come quella dei fumetti e dei cartoni animati, grazie all’esposizione di materiali importanti quali tavole originali dei più famosi fumetti, proiezioni e postazioni interattive. La mostra parte dall’Aula del Tempio, cuore della Mole Antonelliana, per poi svilupparsi sulla rampa elicoidale, in un’alternanza di schermi e oggetti che accompagnano il visitatore alla scoperta dei rapporti tra cinema e fumetto, individuando peculiarità di due linguaggi nati sul finire dell’Ottocento che progressivamente tendono ad avvicinarsi. Infatti, se la magia del fumetto sta in quello spazio bianco che divide una vignetta dall’altra, è il lettore a dover collegare narrativamente i diversi segmenti (le vignette) che creano la narrazione. Non a caso molti fumetti di qualche decennio fa usavano le didascalie per facilitare la lettura e spiegare quello che, in effetti, le immagini già raccontavano. Negli anni Sessanta e Settanta il fumetto si è evoluto grazie ad alcuni suoi grandi autori, limitando l’uso descrittivo delle didascalie. Questo passaggio è stato da molti indicato come un avvicinamento del fumetto al linguaggio cinematografico.
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