TORINO – La Juventus esce sconfitta dallo Stadio Olimpico di Roma, dove ieri sera ha perso in rimonta contro la Lazio per 3-1.
Che la partita sia sentita dai padroni di casa lo dimostra la straordinaria atmosfera dell’Olimpico, con la spettacolare coreografia e gli oltre 60.000 spettatori che spingono la Lazio. La squadra di Inzaghi vive un momento d’oro e vuole subito dargli continuità, mandando al tiro Immobile, contrastato efficacemente da de Ligt. La Juve lascia sfogare i biancocelesti e, grazie al pressing, riesce ad alzare il baricentro e a prendere campo. Dybala impegna Strakosha due volte, poi Ronaldo, dopo un aggancio delizioso, pennella dal fondo per Bernardeschi, che di testa non riesce a inquadrare la porta. I bianconeri crescono con il passare dei minuti, controllano gli avversari e disegnano trame rapide e pungenti. Quella che porta al vantaggio è anche deliziosa: Dybala trova Ronaldo al limite dell’are, il portoghese apre di prima per Bentancur che chiude il triangolo, servendolo a due passi dalla porta. E da quella posizione, a CR7, basta appoggiare in rete.
La Lazio reagisce con rabbia. Immobile viene pescato in area da Lulic e Lazzari, ma mette a lato sia con il sinistro che di testa. Sarri perde Bentancur e manda in campo Emre Can e la partita aumenta ancora di intensità. Bernardeschi, dopo aver saltato Strakosha, serve Ronaldo che di testa indirizza sul primo palo, ma la conclusione viene respinta sulla linea dal portiere laziale, rapidissimo a recuperare la posizione. I padroni di casa operano il massimo sforzo e a forza di insistere trovano il pareggio a tempo scaduto, con l’incornata di Luiz Felipe che stacca nell’area piccola tra Bonucci e Alex Sandro e manda le squadre negli spogliatoi sull’1-1.
Anche nella ripresa la Juve continua a pressare alto, limitando così le possibilità di una manovra ragionata da parte degli avversari. La presenza costante di maglie bianconere a ridosso dell’area costringe anche i laziali all’errore e Dybala conquista palla approfittando dell’incertezza di Acerbi, ma Strakosha riesce a respingere la conclusione dell’argentino. Un atteggiamento così aggressivo espone però la squadra di Sarri al contropiede e quando Lazzari parte in velocità e Cuadrado lo atterra sulla tre quarti, il signor Fabbri estrae prima il giallo, poi, dopo aver consultato il VAR, torna sui suoi passi e espelle il colombiano.
Sarri interviene mandando in campo Danilo al posto di Bernardeschi, ma la Lazio approfitta subito della superiorità numerica: Luis Alberto trova Milinkovc Savic in area, il serbo controlla perfettamente prendendo il tempo a de Ligt e infila il diagonale.
Sotto di un gol e di un uomo la Juve perde l’equilibrio e i padroni di casa hanno un’occasione d’oro per colpire ancora: Correa se ne va ancora in contropiede e si presenta davanti a Szczesny che lo atterra. È rigore, ma il portierone bianconero ipnotizza Immobile e intercetta anche la sua ribattuta, tenendo vivi i suoi.
A dieci minuti dal termine arriva il momento di Higuain, che rileva Dybala. Il Pipita però non riesce a incidere, anche perché la Lazio è attenta a non scoprirsi e a non concedere la minima occasione. Il forcing finale non porta a nulla, Strakosha non viene mai impegnato. È anzi la Lazio a colpire nei secondi finali, ancora grazie a un contropiede fulminante e Caiceido rende vano l’ennesimo miracolo di Szczesny, chiudendo i conti e la partita sul 3-1.” (Juventus.com)