TORINO – Il cestista serbo dell’Olimpia Nemanja Nedovic, ha parlato a La Gazzetta dello Sport della sua passione per la Juventus.
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Nedovic, dove nasce questa passione?
“Nell 1999 avevo 8 anni, mio padre giocava a pallamano a Bressanone e mi portò un magazine con in copertina Del Piero: è stata un’illuminazione. La passione per la Juve è imparagonabile a quella per il Valencia: lì sono stato solo un anno, non ho molti legami… Oggi a Milano il mio amico Deki Stankovic vorrebbe farmi cambiare idea, ma è impossibile! Se Ale è il mio idolo storico, adesso stimo molto Allegri anche per la sua passione per il basket. E poi, oltre a Cristiano, adoro Dybala….”
E quella mask l’anno scorso col Malaga?
“Era uno scherzo con Diego, il preparatore atletico tifosissimo del Real. Ci prendevamo sempre in giro, poi è arrivato il quarto di Champions… Durante la rimonta al Bernabeu io ero in campo e Diego dalla panchina urlava: “Vincete 3-0”. Solo negli spogliatoi ho capito che non scherzava poi quel rigore di Cristiano, inesistente, mi ha spezzato il cuore”.
Ora, però, CR7 ce lo ha lei: curioso che sia ripartito da zero quasi assieme a LeBron?
“Vederlo nella mia Juve è irreale. A inizio luglio ero a Milano per le visite con l’Olimpia: non stavo nella pelle, ero incollato alle news. Come LeBron è un simbolo, che ispira e che ha la forza di rimettersi in gioco. Ho giocato a Golden State con Curry e il tiro incredibile di Steph a me ricorda certe punizioni di Pjanic…”