TORINO – L’attaccante dell’Atalanta Luis Muriel ha parlato intervistato dai micr0foni de Il Corriere dello Sport: “Se andremo avanti in Champions? Contro la Dinamo è stata una partita fantastica, come volevamo. L’avevamo preparata nei dettagli: subito a mille all’ora, così piace a me e al nostro allenatore.”
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“Ci crederemo fino in fondo, ora pensiamo al Brescia, poi prepareremo bene la sfida allo Shakhtar. Abbiamo ripetuto la prestazione contro la Juve, soltanto che abbiamo concretizzato le occasioni. Beh, forse non proprio tutte perché ne abbiamo avuto tantissime anche martedì. Ma molto meglio rispetto alla gara di sabato che c’è rimasta qui. Una beffa? Al 75′ avevamo la sfida in pugno, il possesso e il predominio. Il pareggio casuale di Higuain l’ha cambiata. Senza quel gol non so come sarebbe finita. Meglio: se avessimo fatto più arrosto prima, il gol del Pipita non avrebbe creato danni. Ecco la differenza tra la Juve e la Dinamo.”
“Cuadrado? Un fratello. Esterno basso? Mica una novità per me, aveva cominciato così in carriera. Poi la novità: quinto di centrocampo. Quindi un’altra inversione con Montella a Firenze, dentro il 4-3-3 da esterno offensivo. Non sono stupito, è un eccellente professionista, questo ritorno al passato gli allungherà la vita in casa Juve.”
“Le scorie, in amicizia, dopo la sua vittoria di sabato? L’ho tormentato, ‘Juan, ma non l’hai presa con la mano, non era fallo, non andava annullato il secondo gol di Higuain?’. Lui svicolava, bofonchiava, negava. Un artista. Però, mai come quella volta. Dove? A Lecce, ragazzini entrambi, la nostra prima esperienza lontano dall’Udinese proprietaria del cartellino. Un giorno, all’improvviso, la sua autovettura ci lasciò in panne, proprio mentre stavamo andando a Calimera per l’allenamento. Abbiamo dovuto chiamare i compagni, ci rimorchiarono. Gli dicevo da tempo ‘cambia l’auto, presto resteremo a piedi’. L’ha fatto dopo quell’incidente, non poteva pensarci prima?”