Montero: "La Juventus è inarrestabile, allo Stadium può ribaltare l'Atletico"

Montero: “La Juventus è inarrestabile, allo Stadium può ribaltare l’Atletico”

Montero
Le parole di Paolo Montero sulla situazione attuale della Juventus

TORINO- Intervistato in esclusiva da Tuttojuve.com, l’ex difensore bianconero Paolo Montero ha parlato del momento attuale della squadra di Massimiliano Allegri.

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“Considero ancora la Juventus inarrestabile, perché l’unica partita complicata è stata quella contro l’Atletico. I bianconeri hanno i giocatori che possono risolvere la situazione in qualsiasi momento, proprio per questo sono convinto che allo Stadium sarà tutto un altro match. In Champions, a parte alcune partite, è sempre arrivata in fondo negli ultimi anni. Sono troppo fiducioso nei confronti di questa squadra, di questi ragazzi che hanno l’esperienza necessaria per poter ribaltare questo match. E’ proprio in momenti come questi che devi avere una mentalità più che positiva. Non ho visto la partita dell’andata, quindi non posso giudicare la prestazione. Una cosa, però, la posso dire chiaramente: i giocatori della Juventus hanno le palle. Secondo me, il modo migliore per rimontare è fare quello che hai fatto negli ultimi 7/8 anni. Nè di più, nè di meno. Questi ragazzi non devono dimostrare niente a nessuno. La Juve ha una rosa composta da fuoriclasse che sono tra i migliori al mondo, sono consapevoli di che cosa dovranno fare il 12 marzo. Togliendo Ronaldo, che cosa vuoi andare a spiegare a Chiellini, Bonucci, Dybala, Mandzukic, Matuidi, Pjanic e a tutti gli altri? Sono anni che affrontano queste sfide a livello di club e a livello di nazionale”.

Anche se, però, il leitmotiv della Juventus è quello di non giocar bene. Condividi questo aspetto?

“Ho visto alcuni match di campionato e, a mio parere, non ce ne è più per nessuno. Se Dio vorrà, in questa stagione la Juventus taglierà il traguardo dell’ottavo titolo di fila infrangendo un nuovo record in Italia. Io non credo che la squadra giochi male, sono soltanto momenti o episodi di qualche partita. Sono esseri umani, non dimentichiamocelo. Quando sono stato a Torino, Pessotto e tanti altri mi hanno parlato del rapporto eccezionale che Allegri ha con i ragazzi che allena. E’ un grande tecnico nonché un ottimo gestore, è proprio quest’ultima qualità che spesso incide nei risultati. Napoli-Juve a Torino non è considerata importante, perché siamo la Juventus e abbiamo tanti punti avanti. Se i bianconeri dovessero vincere a Napoli, il campionato sarebbe definitivamente finito. La partita di Napoli, però, resta significativa proprio perché in questo ambiente vuoi sempre vincere tutto. Ma, a mio parere, oggi come oggi la sfida più importante è il ritorno di Champions. Ancelotti non perse il campionato nel 2000, siamo stati noi che eravamo i suoi calciatori. E il primo sulla lista sono io. Quella Juve ebbe un grosso calo, l’ultima partita fu molto strana, ma non ne ho mai voluto parlare. Il mister non ha nessuna colpa, al contrario nostro che pensammo di aver già vinto il titolo quando in realtà non avevamo ancora vinto niente. Anche senza Ronaldo la sfida del San Paolo rimarrebbe, a mio giudizio, un match ugualmente importante. Tutti sappiamo quel che si muove intorno a Ronaldo, l’importanza che ha lui nel gruppo e nei confronti dei suoi avversari. E’ sempre un problema giocare contro di lui, è uno di quei giocatori che può risolverti il match con un calcio di punizione oppure con una giocata decisiva. Nell’ultima partita che l’ho visto, Dybala mi ha davvero convinto. Ha avuto un calo ma ora è in netta crescita, è un giocatore importante per la Juventus e lo ha dimostrato in questi anni incidendo nei trofei vinti dalla squadra. Su di lui contiamo molto. Mandzukic? Il suo spirito guerriero fa bene ai bianconeri, per me è un fenomeno per le sue qualità. Sono quei giocatori che mi piacciono di più perché mette anima e corpo per il gruppo, questo aspetto lo noti quando hai giocato a calcio. Bentancur è un ragazzo giovane ed è normale che possa avere dei momenti positivi e negativi. Ha avuto una crescita esponenziale e il suo anno, fin qui, è stato eccezionale. Ha soltanto 21 anni, è ancora un bambino e pian piano si sta conoscendo così da acquisire sempre più esperienza. Sta iniziando a capire che sbagliando si impara. Alla Juventus è circondato da grandissimi giocatori, lui è in campo con dei mostri di bravura. Diego Costa? Cerca sempre di farti innervosire e spesso ci riesce, dalla tv vedo che cerca sempre il corpo a corpo. A volte, in maniera astuta, è bravo a prendere profondità sui propri avversari. Mi sembra un giocatore forte fisicamente, io non cercherei il contatto nei confronti di questo giocatore. Ma Chiellini e Bonucci, che sono più alti e più grossi di me, non credo avrebbero delle difficoltà sotto questo aspetto. Sono dieci anni che li vedo all’opera e sono difensori completi, hanno qualità come il colpo di testa, la velocità, la lettura dell’azione e si conoscono da tanti anni. E’ proprio per questo che giocano nella Juventus e nella nazionale italiana. Sciopero della curva? Il tifo è importantissimo per ogni giocatore nel mondo, nella mia esperienza bianconera non ho mai visto il Delle Alpi pieno. Al contrario dello Stadium: nelle volte in cui ero presente, i cori dei tifosi sono capaci di far tremare i seggiolini. L’Allianz è come la Bombonera, lo stadio del Boca Juniors. Zidane? Zizou è stato un grande giocatore della Juventus, ha sempre un grande affetto nei confronti di questi colori ed è rimasto in buoni rapporti sia con la società e sia con i tifosi che gli vogliono ancora un gran bene. Se Allegri volesse lasciare questa squadra, è normale che sia uno dei candidati a questa panchina visto il suo palmares da allenatore. Oltre a lui, per me potrebbe nuovamente tornare alla ribalta il nome di Antonio Conte che è stato una bandiera e ha portato questa squadra a vincere dei trofei. I dirigenti pensano sempre a chi ha fatto il bene del club, sicuramente Zizou e Antonio sono due tra questi. Guardiola? Non ho letto o sentito di questa voce”.

 

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