TORINO – L’ex dirigente della Juventus Luciano Moggi ha parlato intervistato dai microfoni di Radio Bianconera.
“Sarri? Va difeso per le dichiarazioni che fa nel dopo partita, ha detto che i risultati non sono mai scontati, ciò significa che la Juventus a volte va in campo con troppa leggerezza e questo non va bene. Colpa dei giocatori? No, i giocatori li manda in campo l’allenatore. La nostra rivale, l’Inter, prende due gol per colpa del portiere, poi torna in campo come se nulla fosse successo e e ne fa quattro al Milan, questa è la forza interiore di soggetti che si sentono padroni di se stessi, si sentono forti e questo è merito dell’allenatore. Noi veniamo raggiunti e battuti da squadre molto meno forti di noi e questa è sicuramente colpa dell’allenatore. Nonostante si utilizzino più attaccanti, si segna meno. E poi si subisce di più perché si fanno le marcature a zona”.
Lei avrebbe creato un centrocampo con dei parametri zero?
“Queste sono polemiche per dopo, a me interessa il presente. Sicuramente fin qui né Rabiot né Ramsey hanno reso secondo le aspettative”.
Le risulta che ci siano malumori tra i big e l’allenatore?
“Può essere, ma non essendo nello spogliatoio non posso saperlo. Per ora sono chiacchiere da bar, Sarri è un buon allenatore. Fino a quando ci sarà Sarri bisognerà difenderlo a spada tratta per evitare che il campionato non lo vinca l’Inter. Sarebbe una cosa che gli farebbe montare molto la testa e noi per un anno saremmo sottoposti alle critiche anche per la scelta dell’allenatore, visto che loro hanno preso Conte e noi Sarri”.
È importante che la società si stringa attorno all’allenatore?
“Questo è importantissimo perché Sarri deve sentire la vicinanza della società, è il nostro allenatore e come tale va supportato. Però magari dopo le partite dovrebbero far parlare qualcun altro perché spesso lo incastrano e gli fanno dire cose che non dovrebbe, l’ultima a Verona e non parliamo del dopo Napoli. Noi siamo 11 milioni di tifosi che vogliamo vedere la Juventus vincere, chiaro che non si può vincere sempre, si può perdere anche un campionato, bisogna perderlo però con dignità e non con certe dichiarazioni dell’allenatore”.
Douglas Costa sembra non dare più certezze.
“Il campo dice questo, gli scatti del brasiliano sono così repentini che evidentemente mettono in difficoltà la muscolatura. Io credo che sarebbe meglio utilizzarlo a 30’ dalla fine quando gli altri sono stanchi. Quando gioca titolare non è determinante come quando gioca contro avversari stanchi”