TORINO – Il vice allenatore della Juventus Giovanni Martusciello ha parlato intervistato ospite dello Juventus Official Fan Club di Ischia.
“La fortuna è quella di avere in squadra giocatori con grande senso di responsabilità, di attaccamento ai colori sociali, come Buffon, Chiellini e Barzagli. E questi sono giocatori che veicolano gli atteggiamenti. Si lavora spesso con il settore giovanile, perchè giocando ogni tre giorni hai da allenare i calciatori che non giocano; se si gioca la domenica, il lunedì devi allenare quei 5-6 che non sono stati utilizzati e lo devi fare con calciatori dell’Under, della Primavera o addirittura con Allievi o Giovanissimi. Per cui tutte le settimane 7-8 ragazzi si allenano con noi, al di là dell’età. Questo ti fa capire che c’è poca differenza, non c’è quello spacco totale tra settore giovanile e Prima Squadra. Ma questo è veicolato molto da questi tre ragazzi che comunque dall’esterno danno effettivamente l’idea di essere quelli che tirano per i comportamenti. Standoci a stretto contatto, è la verità, non fanno nulla di trascendentale, però quando fanno, si sentono, si vedono e riescono a trasmettere valori che in altre squadre non ci sono. Nei momenti di difficoltà sono loro che ci mettono la faccia, sono loro che si espongono, sono loro che quando c’è una sconfitta, quando c’è da tirare le orecchie a qualcuno sono i primi a mettere la faccia con parole importanti. La differenza poi è che c’è la presenza della proprietà: il presidente è sempre lì, mangia con noi tutti i giorni, è sempre lì a chiedere nei corridoi, viene tra il primo e il secondo tempo ad ascoltare, vede le facce, non si nasconde a nessun tipo di critica. Quando c’è da dirti qualcosa, te la dice in maniera presente, ti fa capire che lui c’è e che vede.”
“Negli ultimi 8 anni sono stati portati trofei importanti, gli scudetti, e la società ha cercato di guardare un pochino oltre: oltre ai trofei, di arrivarci in una maniera differente, arrivare ad avere un dominio del gioco. È chiaro che avere tutto e subito non è semplice, se ci soffermiamo al risultato, noi che siamo strettamente legati con la squadra, andremo incontro a delle difficoltà enormi, quindi bisogna estraniarsi da quello che è il risultato finale e cercare di far capire a questi ragazzi che la strada per arrivare alle vittorie deve essere un’altra, che non significa chiaramente vincere nell’immediato. Purtroppo si è eredato una squadra ultra-vincente, non è semplice intervenire in maniera netta, perchè comunque dobbiamo confermare quanto di buono hanno fatto i nostri predecessori, però bisogna farlo attraverso un’idea, questa idea è quella di cambiamento e non è semplice avere dei risultati nell’immediato. Non c’è una data fissa, non si può dire tra un mese, tra due mesi, tra cinque mesi o tra otto mesi, però c’è grande disponibilità da parte dei ragazzi, si stanno facendo delle cose che prima non si facevano, perchè non si riuscivano a comprendere bene e a sprazzi vengono delle prestazioni dove bisogna cecare di portare l’idea comune in quella direzione. Ecco perchè a volte si riesce e a volte meno.”